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The Legend of Zorro

Regia di Martin Campbell vedi scheda film

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La recensione su The Legend of Zorro

di rflannery
4 stelle

Nuove avventure per Alejandro de La Vega in lotta contro una nuova terribile arma: la nitroglicerina.,Sequel di un film non memorabile di sette anni fa, 'The Legend of Zorro' è uno dei tanti film hollywodiani che in qualche modo testimoniano il cambiamento del cinema di intrattenimento americano dall’11 settembre in avanti. E così, dopo l’esodo in massa del popolo americano verso l’America del Sud in 'The Day After Tomorrow', o la caduta dal grattacielo dei due protagonisti nel recente 'The Island' o ancora ne 'L’ultimo samurai', l’esame di coscienza di Tom Cruise, eroe in crisi per il proprio passato a stelle e strisce e costretto a emigrare in Oriente per ritrovare se stesso, è la volta delle votazioni libere, democratiche e minacciate da un terrorista con gli speroni che si proclama mandato da Dio. Parte infatti con un riferimento evidente all’attualità il film di Campbell: la California di fine Ottocento, come l’Irak dei giorni nostri, è chiamata a votare una nuova costituzione e l’entrata a far parte del mondo libero e democratico. Ma un terrorista, bombarolo e spietato, irrompe improvvisamente nella scena per rubare voti e rigettare nella schiavitù il popolo. Dovrà fare i conti con Zorro, supereroe latino, che per amore della sua stessa gente dovrà rinunciare alla propria identità, alla moglie e al figlio. Zorro, come l’America in guerra e i suoi soldati, che nel nome di un Ideale di libertà (e non solo dei bei quattrino come molti giornali vorrebbero farci credere), rischiano di perdere le persone più care. ,E’ questa la suggestione più grande di un film che però fa in tutti i modi per farci scappare la pazienza: l’interpretazione di un Banderas che pare film dopo film, sempre più “bollito”; la bellezza digitale e senz’anima della Zeta-Jones; i personaggi di contorno ridotti a semplice macchiette; un’esagerazione di acrobazie, inseguimenti e botte che spesso appiano slegate dal contesto; delle musiche ingombranti se non insopportabili. Insomma, un blockbuster di basso livello che anche in sede di sceneggiatura non nulla per non far rimpiangere il capitolo precedente. Con una buona idea a metà narrazione, anche questa evidentemente legata ai nostri tempi: già da fine Ottocento esisteva in Europa la bomba atomica (o meglio, una sorta di prototipo, la nitroglicerina) in grado di far scomparire gli Stati Uniti dalla cartine geografiche.

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