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La rosa bianca. Sophie Scholl

Regia di Marc Rothemund vedi scheda film

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La recensione su La rosa bianca. Sophie Scholl

di mmciak
8 stelle

"La rosa bianca.Sophie Scholl"
diretto nel 2005 da Marc Rothemund,
devo dire che mi è piaciuto molto.

La storia si svolge a Monaco nel 1943,
dove un gruppo di giovani
studenti fonda "la Rosa Bianca",
un movimento di resistenza pacifica volto a far cadere
il Terzo Reich e contro la guerra.

L'unica donna del gruppo è
Sophie Scholl che viene arrestata,
insieme con suo fratello Hans,mentre distribuiscono
volantini all'Università.

Nei giorni successivi viene interrogata dall'
ufficiale della Gestapo Robert Mohr che rimane colpito
dal singolare coraggio della ragazza.   

Comincio con il dire che del Cinema Tedesco
non arriva molto in Italia,ma questo che
tratta di quel periodo terribile della dittatura
Nazional-Socialista di Adolf Hitler narra
i fatti realmente accaduti come,
la cattura,la breve prigionia,
il processo e la condanna alla pena
capitale subìti da Sophie Scholl e da suo fratello,
oltre che da un loro amico,che furono
accusati di cospirazione contro il regime perché
facevano parte del gruppo clandestino di
opposizione denominato "Rosa Bianca".

Il regista Rothemund ha l'intento di farci
entrare nella mentalità della 21enne Sophie,
che ha forti ideali e ama molto il sole e la luce,
infatti più delle volte alza la testa in alto per prendersi
il calore,e dopo l'azione che fa con il fratello
che mette in terra volantini in università,
dove c'è molta tensione e per una ingenuità
vengono presi,e incentra quasi per un ora
l'interrogatorio che ha con Robert Mohr,
che gli sta addosso fino a confessare,
e devo dire che esce la forza di questa
studentessa e aveva idee chiare e già
prevedeva la fine del regime Nazista.

E allora per circa un ora c'è questo scambio
di accuse e idee tra di loro e devo dire
che trasmette una certa tensione e Sophie
vuole far uscire che ormai nessuno crede
al regime e per la sua passione per la libertà,
e che la "vittoria finale" non arriverà e che
porterà al disastro.

Ma chi li interroga vuole salvarla e gli dice
di dire che è stata trascinata dal fratello,
ma lei è dura e dice che è colpevole quanto
lui.

Il tutto costruito con tensione e poesia,
ma anche scava dentro l'individuo e
ti da un pugno lo stomaco per com'è
descritto il regime,dov'erano tutti
servi e ancora non erano usciti i dubbi
dalla mentalità di Hilter che sbagliava.

Poi la scena dove esce un processo farsa
è una cosa che fa rabbrividire.

Bisogna dire che sorprende l'immensa
bravura della giovane Julia Jentsch (classe 1978)
che da un interpretazione "carnale"
di Sophie Magdalena Scholl,
e da sola regge tutto il complesso per la sua
intensità dell'interpretazione e Sophie la fa
sua e riesce a farti capire i suoi pensieri
e dello schifo che vede intorno.

Nel Cast diretto bene figurano anche:

Fabian Hinrichs-Gerald Alexander Held-
Johanna Gastdorf-André Hennicke e Florian Stetter.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia diMartin Langer,
le musiche di Reinhold Heil e Johnny Klimek
e le scenografie di Jana Karen,
che rendono una buona messa in scena
e ricostruzione del periodo.

In conclusione un buon Film,
che narra una storia accaduta
e che descrive terribilmente
la dittatura di Hitler e dell'aria
di paura che si respirava,
e dove per dei volantini
hanno avuto il massimo
della pena,ma con la consapevolezza
che il sacrificio non sarà invano,
e alla fine ti scava come un cortello
nella carne.

Il mio voto: 8.

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