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Il giocattolo

Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film

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La recensione su Il giocattolo

di LoLori
6 stelle

Il soggetto non era male - voleva andar oltre il "Giustiziere della notte", a cui sicuramente la scrittura si è ispirata. Peccato però per questo Manfredi, mai in parte, preso nelle sue solite tipiche macchiette - l'uomo mite fuori posto, in ambito sociale, professionale e sessuale. Il film comunque intrattiene, inquieta e fa pensare! 6 e 1/2

"Eccezionale Manfredi" leggo dai commenti dei più... aggiungete almeno "a tratti" - perché è piuttosto fuori luogo quella sua recitazione, la sua macchietta, lo scanzonato, impacciato "Solito Ignoto" che tanto amiamo...
Per la seriosità e drammaticità del soggetto, si sarebbe stsato auspicabile una recitazione molto più consona - e lui ne era certamente capace (vedi "Girolimoni" "nudo di donna" e quell'altro ancora con la Giorgi, o nella trilogia di Magni)
Ma qui... proprio non ci siamo!

Sceneggiatura e regia non sono male... anzi, la tensione narrativa, l'ansia di sopravvivere, con il protagonista che lotta su tre fronti - minacce dalla mala, vita sociale, affettiva e lavorativa, in crollo, malattia della consorte - sono ben restituite.

La rabbia, l'empatia che il film provoca è tanta... se solo si prova ad immedesimarsi col protagonista... la questione, il dubbio morale, pervadono la visione... eppure mi risulta così facile di sceglier con chi schierarsi...

Peccato sia lui, il pezzo forte - Manfredi appunto - a risultare debole: se da una parte aiuta forse a sdrammatizzare "alla sua maniera" (ed in questo era maestro forse come nessuno dei suoi celeberrimi colleghi "che furono" lo erano - e sappiamo tutti a chi alludo), dall'altra, le cadute di tensione, ma pure di credibilità, sono dietro l'angolo.

Ecco perchè la Coppa Volpi, seppur interprete di poche scene solamente e nemmeno memorabili... andò a Vittorio Mezzogiorno quella volta!

Colpo di scena finale "ammazzafilm" piuttosto fuori luogo anche questo! Su invocazione ci si aspetta il finalone alla Sergio Leone nell'esortativa citazione di "Per qualche dollaro in più" inscenata dagli stessi Manfredi e Mezzogiorno.

E nemmeno a farlo apposta... comparsata di Mario Brega nei panni del cattivissimo - ovviamnente!

 

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