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L'alba dei morti dementi

Regia di Edgar Wright vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'alba dei morti dementi

di axe
9 stelle

La cosa più brutta di questo film è il titolo attribuito alla versione italiana. Per tutto il resto, l'ho apprezzato moltissimo. La trama è semplice: un commesso dalle poche ambizioni è costretto all'azione dalla trasformazione in zombies dei suoi concittadini. Per salvare sè stesso e le persone a lui care è costretto a superare i propri limiti e compiere scelte coraggiose. Il tono da commedia che assume il film, sostenuto dalla presenza di dialoghi intensi e brillanti, non sottrae nulla al complementare "lato horror", che, pur non suscitando spavento, non  è avaro di scene particolarmente "gore". Chiunque cercasse una variazione sul tema dell'invasione zombi sarebbe soddisfatto da questo film. Ma c'è molto altro dietro questa commedia a tema horror. Il protagonista è disegnato con estrema cura: nella prima parte del film ci è mostrato come una persona priva di particolari ambizioni, non particolarmente soddisfatta della propria posizione, ma al tempo stesso incapace di scuotersi perchè in fondo soddisfatta di quel poco che ha: un lavoro, seppur poco gratificante; un pub, ambiente amichevole e familiare ove passare il tempo libero; un amico particolare, con il quale si trova particolarmente bene forse perchè da quest'ultimo assolutamente assecondato. Solo la crisi con la fidanzata sembra scuoterlo dal suo torpore: non che la ragazza abbia particolari interessi, ma è mostrata essere - se non altro - più volitiva. Contemporaneamente avviene il mutarsi in zombies di molte delle persone che lo circondano. Istintivamente, il protagonista si trova a dover prendere coscienza con l'evento, ad elaborare piani di reazione, a fare scelte via via più difficili e dolorose, che gli consentiranno, nonostante gravi perdite, di portare a termine la propria "missione". Shaun non è un eroe. E' una persona qualsiasi, uno di noi, con i nostri difetti, i nostri dubbi, il nostro modo di agire. I piani che elabora non sempre riescono e comunque non sono garanzia di salvezza; pur acquisendo connotazione di "leader", senza la collaborazione dei comprimari non riuscirebbe nei propri intenti. E' forse la profonda umanità di questo protagonista che mi fa apprezzare in modo particolare questo film. E non è tutto qui. Ci sono i personaggi secondari, anch'essi ben delineati. Oltre alla volitiva compagna di Shaun, c'è il migliore amico, Ed, decisamente sopra le righe, dedito a vizi, volgarità e piccoli traffici illeciti. Quasi simbiotici, i due si trovano bene assieme perchè assecondano rispettivamente i rispettivi stili di vita, in un clima di "non interferenza". Di altri personaggi non è spiegato molto, anche se le loro storie personali s'intuiscono da piccole rivelazioni che emergono poco prima che si trasformino in zombies, non credo casualmente. Tutti hanno delle storie, eppure tutti sembrano zombies, anche prima di diventarlo. E' l'indifferenza che anima i nostri tempi a darci quest'impressione circa i nostri concittadini, i nostri vicini, i nostri coinquilini, persino i nostri familiari ? Probabilmente sì. Shaun, in alcune fasi del film, si trova ad interagire con zombies senza accorgersi dell'avvenuta mutazione, quasi per lui (e per noi) fosse la stessa cosa.

Un film vivace, godibile, sostenuto da una buona regia, dialoghi curati, mai gratuitamente volgare; al tempo stesso un'opera profonda, in grado di dare un contributo alla definizione della condizione umana contemporanea.

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