Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Da amante del cinema di Fellini, pur riconoscendone la visionarietà ed il tocco inconfondibile del maestro, trovo "Ginger e Fred" forse uno dei film meno felliniani di tutti, quello che più sembra voler cercare vie nuove, attanagliato da un mondo televisivo (particolarmente quello delle tv commerciali) di cui si fa censore ma anche spettatore impotente. Davanti ad un cambiamento epocale nel linguaggio e nella fruizione dell'immagine, nella pubblicità e nel vivere comune, Fellini reagisce a modo suo con una critica a tratti scanzonata ed a tratti feroce, lasciando però tutto come sfuocato, sul filo sottile dell'ironia e dell'irriverenza. Mastroianni e la Masina rappresentano in questo la forma più evidente di uno spaesamento, dell'essere figli di un altro tempo, e pur con tutte le contraddizioni del linguaggio televisivo ne vengono fagocitati (anche il tentativo finale di fuga sarà del tutto inutile, il mondo è cambiato e nessuno può più permettersi il lusso di voler fermare il presunto progresso). La visione di Fellini qui è forse un pò troppo semplicistica, tra nani e ballerine che riempiono il circo mediatico, ognuno alla ricerca del proprio spazio, dei cinque minuti di celebrità che non si negano a nessuno. Una visione che però a volte si fa confusa, a volte ridondante, lasciando un senso di vaga confusione, un insieme di "non detti" che rende il film unico nel suo genere ma sostanzialmente irrisolto, stretto tra il bisogno di criticare e la forma poetica tipicamente felliniana.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta