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Zombi Holocaust

Regia di Marino Girolami vedi scheda film

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La recensione su Zombi Holocaust

di undying
6 stelle

Titolo di culto nel panorama horror italiano degli anni '80, diretto in via eccezionale da un regista che ha sempre praticato tutt'altro genere. La produzione di Couyoumdjian e Fabrizio De Angelis è la stessa dello Zombi 2 di Fulci, film dal quale preleva il medesimo cast tecnico e, in buona parte, artistico.

 

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New York. All'interno di un ospedale viene sorpreso un infermiere asiatico mentre compie atti di cannibalismo. L'uomo si suicida, gettandosi dalla finestra. Un'antropologa riconosce un particolare tattuaggio sul corpo del cadavere che identifica il luogo di provenienza: l'Isola delle Molucche. Viene organizzata una spedizione scientifica, alla quale partecipa, oltre all'antropologa, anche un procuratore del dipartimento della sanità. Giunti sul posto scoprono con orrore che un folle scienziato, compiendo allucinanti esperimenti sugli indigeni, ha creato un esercito di morti viventi.

 

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Piacevole commistione tra generi (come il titolo lascia suggerire) appartenenti al filone del fantastico: zombi, cannibali e mad doctor. Opera di un regista che ha frequentato molti campi (anche la commedia sexy) il film sembrerebbe dovere molto alle atmosfere di Joe D'Amato, dalle quali preleva anche la colonna sonora (Emanuelle e gli ultimi cannibali). 

 

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Zombi holocaust è il prodotto di un filone particolarmente redditizio, sviluppatosi a seguito del successo internazionale di Zombi (George A. Romero, '78), e ancor più di quello dell’apocrifo Zombi 2 (Lucio Fulci, '79), tanto più che si tratta di una medesima produzione (targata Couyoumdjian e Fabrizio De Angelis, quest’ultimo, in seguito, anche regista con lo pseudonimo Larry Ludman) che propone un medesimo cast tecnico e lo stesso interprete principale, Ian McCulloch. Agli occhi dell’appassionato di cinema horror italiano molti particolari non possono sfuggire: dalla similitudine delle location (le medesime del film fulciano), alla presenza di un cast DOC che contempla, oltre alla bellissima Alexandra Delli Colli (qualche anno dopo –nel 1983- preda del feroce Squartatore di New York nel film di Fulci), Richard O’Brian nel ruolo del Mad Doctor.

 

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La sceneggiatura, coniugando il tema dei cannibali a quello degli zombi, lo apparenta a titoli tipo Emanuelle e gli ultimi cannibali (Joe D’Amato, '77), Le notti erotiche dei morti-viventi (Joe D’Amato, '80) ed il già citato Zombi 2.  Considerando anche un motivo musicale (a cura di Nico Fidenco) -che sottolinea i momenti gore inserendo gli stessi brani dei film della serie Emanuelle (in particolare Emanuelle e gli ultimi cannibali, film peraltro sceneggiato dallo stesso autore, Romano Scandariato)- è facile comprendere come, il risultato finale di questa truce quanto riuscita pellicola splatter, sia quello tipico e inimitabile dell'horror italiano anni '80.
Marino Girolami, il regista, è stato molto più attivo nella direzione di pellicole ironiche (suoi alcuni trash, tipo Pierino, della commedia sexy all’italiana), anche se in questa unica occasione offre alcuni momenti dei più insostenibili dell’intero filone degli "zombi all'italiana" (sgozzamenti, amputazioni di arti, eviscerazioni, scorticamenti e cervelli a vista). 

 

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Zombi holocaust è stato, all’estero, osannato per questa sua componente particolarmente viscerale, rimanendo in Italia inedito in home video sino alla fine degli anni ’90, quando Lamberto Forni ne ha messo in circolazione una prima versione home video (rimasterizzata dal negativo originale e nel corretto formato cinematografico).

Nel film non mancano momenti di comicità involontaria, in particolare a causa del doppiaggio degli indigeni, che contrasta con la ferocia senza limiti alla base di una storia delirante. Molto convincente l'interpretazione di Donald O’Brien (nei panni del folle ma lucido dott. Obrero), in seguito presenza fissa negli horror italiani targati Joe D’Amato, e qua alla sua miglior performance. Roberto Curti e Tommaso La Selva, nel monumentale libro Sex and violence, segnalano che solo un mezzo minuto di girato, posizionato ad inizio film, è quanto ottenuto dalla troupe all'estero (New York), dove ha sostato un paio di giorni per ottenere sequenze indispensabili a dare un taglio internazionale al prodotto. In realtà buona parte delle scene ambientate alle Molucche sono state girate al Parco Nazionale del Circeo. 

Zombi holocaust figura come uno dei pochi horror italiani a non essere mai stato inserito nella programmazione televisiva. 

 

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Citazione  

Ti ho reciso le corde vocali, così mi lascerai lavorare indisturbato”, pronuncia il folle dott. Obrero, mentre si accinge ad estrarre il cervello (da impiantare su un cadavere!) alla vittima di turno.

 

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OST: Make love on the wing (brano di Nico Fidenco, presente con lieve variazione di ritmo anche in Emanuelle e gli ultimi cannibali

 

locandina

Zombi Holocaust (1980): locandina

 

"In mezzo alla vita accade che la morte venga
a prendere le misure dell’uomo. Quella visita
si dimentica e la vita continua. Ma il vestito
si cuce in silenzio." (Tomas Tranströmer)

 

F.P.  07/01/2020 - Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti

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