Salvatore è un siciliano trapiantato a Milano, padrone assoluto del racket della prostituzione. Quando una delle sue migliore "ragazze" viene trovata morta, l'uomo scopre che il responsabile è il francese Roger intenzionato a sfruttare le prostitute per spacciare droga. Inizia così una guerra senza esclusione di colpi fra i due...
Note
Primo poliziesco per Lenzi che mescola i codici tipici del film di gangster americano con quelli più prettamente italiani (e dunque intrisi di critica sociale) dove la Milano notturna e segreta riesce ad esercitare un fascino particolare. Ottime musiche di Rustichelli e buon ritmo generale, sostenuto dai due bravi interpreti e dal fascino austero di Marisa Mell.
Il primo poliziesco diretto da Lenzi appare più un noir, per attinenze con i contemporanei (e bellissimi) lavori firmati "Di Leo" e ispirati dai romanzi di Scerbanenco. In questo caso la sceneggiatura (di Franco Enna) si sviluppa sullo scontro di due cosche rivali, attive nel milanese. Tema centrale: il tradimento, in tutte le sue declinazioni.
Classico "Poliziottesco" di quegl'anni con poca Fantasia,una manciata di belle Attrici vagamente sexy,chi piu' chi meno e Storie cruente in salsa varia.Insomma,un mix altalenante e non molto appassionante.voto.4.
Tipico poliziottesco anni settanta con bravi interpreti,dove i traffici illegali erano rappresentati dalla droga e dalla prostituzione.Molto ritmo e un bel finale.Lenzi e' stato un gigante del cinema bis italiano.
Nato probabilmente sulla scia di Milano Calibro 9, ne è il parente povero. Lenzi darà il meglio di sé nel successivo "Milano Odia: la polizia non può sparare".
Umberto Lenzi con Milano rovente offre un poliziesco noir tra i suoi migliori, buon esito di un genere che a quei tempi ebbe notevole successo commerciale, spesso con prodotti un pò raffazzonati, ma che ha conosciuto chicche godibili ancor oggi, spesso con ammirazione (pensiamo anche a, per esempio, Milano odia: la polizia non può sparare, sempre di Lenzi). Milano rovente,… leggi tutto
Scontro fra due attori di fascino e carisma, questo contenuto in Milano rovente: Sabàto vs. Leroy, che è poi un duello - nella storia del film - fra mercato della prostituzione e spaccio di droga. Milano è di sfondo, serve solo come pretesto metropolitano per meglio contestualizzare (partendo dai modelli americani) uno dei primi polizieschi brutali e spietati - il primo in… leggi tutto
"Milano rovente" diretto nel 1973 da Umberto Lezi, devo dire che mi è piaciuto molto. La storia si svolge a Milano e racconta che Salvatore è un siciliano trapiantato, padrone assoluto del racket della prostituzione in città e in provincia. Quando una delle sue migliore "ragazze" viene trovata morta nella piscina che frequenta, scopre che il responsabile è il francese Roger…
primo poliziotteco del maestro Lenzi e subito ci fa capire cosa ci proporrà nei prossimi,bellissimi,film del genere. l'azione è sempre altissima,la colona sonore,qui qualitativemente bassa rispetto ad altri del filone, sempre in primo piano e tanta violenza anche gratuita. la storia è buona con una sfida tra due grandi personaggi che vogliono imporsi su una milano che sta…
Scontro fra due attori di fascino e carisma, questo contenuto in Milano rovente: Sabàto vs. Leroy, che è poi un duello - nella storia del film - fra mercato della prostituzione e spaccio di droga. Milano è di sfondo, serve solo come pretesto metropolitano per meglio contestualizzare (partendo dai modelli americani) uno dei primi polizieschi brutali e spietati - il primo in…
Umberto Lenzi con Milano rovente offre un poliziesco noir tra i suoi migliori, buon esito di un genere che a quei tempi ebbe notevole successo commerciale, spesso con prodotti un pò raffazzonati, ma che ha conosciuto chicche godibili ancor oggi, spesso con ammirazione (pensiamo anche a, per esempio, Milano odia: la polizia non può sparare, sempre di Lenzi). Milano rovente,…
Niente eufemismi pietosi. Per identificare la professione più antica del mondo - quella che forse vanta anche il maggior numero di appellativi (volgari e non) - meglio andare dritti. Lo ha fatto Ken Russel, non…
Povera e miracolata tanto tempo fa, poi operaia, oggi soprattutto grassa, borghese e annoiata (ma non solo e non sempre...). La cosiddetta "capitale morale" - come tante altre città del mondo - si specchia nel cinema…
Un poliziesco stilizzato e violento, diretto con mestiere, ma poca inventiva, da Umberto Lenzi. La sceneggiatura è inutilmente ingarbugliata e il risultato è ben lontano dalla riuscita di "Milano calibro 9" di Fernando Di Leo, cui è accomunato dalla presenza di Leroy. La violenza fredda di Lenzi fa di "Milano rovente" un poliziottesco nichilista che, però, scivola via sulla faccia non molto…
Bellissimo noir dell'esperto Lenzi sullo stile dei gangster-movie americani. Leroy e Sabàto ampiamente nei ruoli. Ottimo film, nell'olimpo dei migliori del genere.
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Commenti (6) vedi tutti
Il primo poliziesco diretto da Lenzi appare più un noir, per attinenze con i contemporanei (e bellissimi) lavori firmati "Di Leo" e ispirati dai romanzi di Scerbanenco. In questo caso la sceneggiatura (di Franco Enna) si sviluppa sullo scontro di due cosche rivali, attive nel milanese. Tema centrale: il tradimento, in tutte le sue declinazioni.
commento di undyingClassico "Poliziottesco" di quegl'anni con poca Fantasia,una manciata di belle Attrici vagamente sexy,chi piu' chi meno e Storie cruente in salsa varia.Insomma,un mix altalenante e non molto appassionante.voto.4.
commento di chribio1Tipico poliziottesco anni settanta con bravi interpreti,dove i traffici illegali erano rappresentati dalla droga e dalla prostituzione.Molto ritmo e un bel finale.Lenzi e' stato un gigante del cinema bis italiano.
commento di ezioNoioso, il film è tutto Leroy e Sabato che si fanno i dispetti l'uno con l'altro.
commento di lonestarNato probabilmente sulla scia di Milano Calibro 9, ne è il parente povero. Lenzi darà il meglio di sé nel successivo "Milano Odia: la polizia non può sparare".
commento di moviemanun altro ottimo film di umberto lenzi
commento di dusso