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Ghostbusters - Acchiappafantasmi

Regia di Ivan Reitman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ghostbusters - Acchiappafantasmi

di Trickmaster
10 stelle

Una rinfrescata di quando il cinema faceva sognare e può farlo ancora oggi.

Gli anni 80 sono e saranno sempre uno dei periodi storici più densi per lo sviluppo di figure, oggi entrate di prepotenza nel nostro immaginario collettivo.  Vestiari, fumetti, cartoni animati e naturalmente film che oggi ricordiamo con grande affetto e che hanno contribuito a formare la nostra immaginazione. In questa cascata di caratteri, però, alcune stelle brillano più di altre, è il caso dell'opera partorita da Dan Aykroyd (Dott. Raymond "Ray" Stentz) in collaborazione con l'oggi compianto Harold Ramis, che del film fu anche attore (Dott. Egon Spengler).

 

 

IL CASO

L'idea della pellicola nacque dalla passione di Dan Aykroyd per i fenomeni paranormali. L'attore,  documentatosi sulla fisica quantistica e la parapsicologia, ebbe lo spunto per iniziale per una sceneggiatura, abbozzata alla fine del 1981,  col nome provvisorio "Ghost Smashers". 

Inizialmente il film non aveva nulla in comune con l'opera che sarebbe uscita al cinema, Aykroyd, infatti, preparò una storia molto più articolata e, forse, complicata da mettere su pellicola. In questa trama gli acchiappafantasmi percorrevano anche tempo, spazio e altre dimensioni per catturare enormi fantasmi (tra cui l'iconico uomo Marshmallow). Il design dell'attrezzatura e delle divise era diverso e prevedeva delle bacchette al posto dei famosi zaini protonici e una divisa più simile a quella del gruppo SWAT (con tanto di elmetti).

Fu in quel periodo che Aykroyd, collaborando con il regista Ivan Reitman per una commedia, mise il collega a parte della sua idea. Reitman ne rimase affascinato a tal punto che decise di abortire il primo progetto, per dedicarsi alla realizzazione della sceneggiatura di Ghost Smashers (poi rinominato Ghostbusters).

Aykroyd fece un ritiro di tre settimane tra maggio e giugno del 1982 e collaborò con Harold Ramis, ridimensionando lo script originale, ritenuto da Reitman eccessivo, sia per trama che per budget. Fu in questo periodo che si sviluppò l'equipaggiamento formato da zaini protonici, ghost-trap e dispositivo di stoccaggio. Alla fine furono cambiate anche le tute, che divennero più simili agli abiti dei pompieri.

Inizialmente i protagonisti del film dovevano essere John Belushi, lo stesso Aykroyd, Eddie Murphy e John Candy, ma la prematura morte del primo e precedenti ingaggi per altri film dei secondi, non lo permisero.

Il ruolo di Peter Venkman fu offerto a Steve Guttenberg, che tuttavia declinò per interpretare quello di Carey Mahoney in un altro cult dell'epoca: Scuola di polizia. Ramis si rivolsero, allora, all'amico Bill Murray, col quale aveva già lavorato in alcuni film. La scelta si rivelò più che vincente, perchè il talento di Murray e la sua naturale capacità d'improvvisazione diedero la giusta carica al gruppo di scienziati, rendendo l'attore uno dei motivi del successo del film.

anche il ruolo di Louis Tully  (nel film interpretato da Rick Moranis) fu concepito inizialmente per altri. John Candy, coinvolto inizialmente nella sceneggiatura si era immaginato che il personaggio avrebbe dovuto avere un forte accento tedesco e due grossi cani (pastori tedeschi), ma tale caratterizzazione fu scartata da Reitman, perchè troppo marcata.

 

 

 

LA TRAMA

Nella città di New York tre membri della comunità scientifica universitaria: Dott. Peter Venkman, Dott. Ray Stanz e Dott. Egon Spengler, dopo tentativi di connettersi con manifestazioni soprannaturali, fanno l'incontro con lo spettro di un'anziana donna in una biblioteca. Nonostante la preparazione scientifica, i tre finiscono col farsi prendere dall'entusiasmo, finendo in una rovinosa fuga dalla biblioteca.

Sebbene il primo incontro con un piano dell'esistenza astrale non sia stato dei più fruttuosi i tre tornano in laboratorio con la concreta possibilità e idea di catturare fantasmi per studiarli, ma al loro rientro scoprono che l'università ha deciso di tagliargli i fondi, perchè le loro ricerche, considerate assurde nel mondo accademico, non soddisfano i requisiti di serietà scientifica della facoltà.

Venkman, che più degli altri vede il potenziale remunerativo della loro ultima scoperta, convince Ray a mettere un'ipoteca sulla sua casa d'infanzia e con i soldi ottenuti i tre intraprendono la loro nuova attività: quella di acchiappafantasmi a pagamento.

Con l'aiuto di Egon mettono a punto apparecchiature sofisticate e tecnologie all'avanguardia, in grado di catturare l'energia psicocinetica dei fantasmi tramite flussi di particelle. Acquistano un palazzo cadente, già sede dei Vigili del Fuoco, come loro quartier generale e una vecchia ambulanza, modificandola.

In questo periodo entrano in contatto con Dana Barret, una violoncellista che nel frigorifero di casa vede strane apparizioni. Da questo caso, all'apparenza assurdo, il gruppo di scienziati inizierà una scalata al successo sempre più grandiosa, con l'inserimento nel team di Winston Zeddemore (Ernie Hudson) e di Janine Melnitz.

La carriera dei nostri eroi, però, subirà una serie d'imprevisti, per via dell'opinione pubblica scettica e di quello stesso mondo spettrale che si rivelerà più diabolico e insidioso delle iniziali aspettative.

 

IL SUCCESSO

Il film fu accolto con un boato al botteghino, totalizzando gli introiti più alti in quell'anno, ma la fama è passeggera, si è soliti dire... non fu questo il caso. Ghostbuster andò ben oltre il suo iniziale trionfo, costruendo una storia e dei personaggi tra i più solidi, che ancora oggi sono sinonimo di risata.

Riguardando oggi un film degli anni 80, spesso ci sarà capitato di pensare: "Caspita che cavolata, ma come faceva a piacermi sta roba... ?". Ghostbuster, invece resistette e resiste ancora oggi, tanto per effetti speciali che per trama e il motivo è molto semplice.

Il film è semplice, poco pretenzioso, con quel giusto mix di auto-ironia e sospensione della realtà. All'atmosfera, però, va aggiunto un buon corpo attoriale, Murray in testa, che traina magnificamente la storia, fotogramma per fotogramma.

La faccia tosta di Venkman si mescola gradevolmente con l'ingenuità di Stanz e la bislaccheria di Spengler, i tre creano un sistema corale intenso di comicità e realtà. La stessa Dana Barret (Sigourney Weaver) dirà del Dott. Venkman : "Lei non sembra uno scienziato... [...] ...sembra più un presentatore di telequiz". Ed effettivamente non le si può dar torto.

Ghostbuster non tratta di scienziati, non parla di eroi e non cita grandi valori, ma fa leva sull'infantilità di tutti noi, su quella costante ricerca di magia aldilà del mondo in cui viviamo. I protagonisti non sono persone speciali (elemento evidente specialmente con l'entrata di Winston Zeddemore nel gruppo), ma tre uomini qualunque che si sono inventati il mestiere più bello del mondo. Ecco la fortuna di questo film, il vero motivo per cui ad anni di distanza è possibile riguardarlo e goderselo come fosse la prima volta. Gli acchiappafantasmi non sono un valore, ma un sogno, un sogno che tutti noi che abbiamo visto il film, abbiamo fatto almeno una volta.

Ovviamente il film è stato meravigliosamente supportato, tanto dagli effetti speciali, quanto da una colonna sonora avvincente che tutti ricordiamo nella nostra memoria collettiva, ma la vera lezione che questo film ha dato al mondo del cinema, è in vero più semplice, tanto che spesso tendiamo a scordarla. Il cinema è sognare, i film non sono solo effetti speciali sparati su uno schermo o trame intricate che ci tengano incollati sui sedili. No. Il cinema è stupore, è camminare per strada e aspettarsi la meraviglia dietro un angolo, sia essa un fantasma verdastro pronto a smerdarci o un robot palestrato e nudo che ci chiede di consegnarli il giubbotto.

Riguardare "Ghostbuster - Acchiappafantasmi" è rivedere un pezzo di magia e un tassello essenziale del cinema che ci ha formato, ricordandoci che c'è della magia in ogni cosa e che il cinema n'è la finestra.

 

 

 

 

 

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