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Blue jeans

Regia di Mario Imperoli vedi scheda film

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La recensione su Blue jeans

di undying
7 stelle

Una delle migliori interpretazioni di Gloria Guida per un film che attraversa svariati generi (dalla commedia sexy al dramma, passando ovviamente per l'erotico).

 

locandina

Blue jeans (1975): locandina

 

Daniela (una stupenda Gloria Guida), diciasettenne all'anagrafe ma con corpo di provocante donna, se ne va a spasso con un paio di short jeans attillati: il suo lavoro è quello più antico di sempre e, anche stavolta, circuisce un signore di mezza età invogliandolo a fare sesso in macchina. Sorpresa dalle forze dell'ordine viene arrestata per atti osceni in luogo pubblico e destinata alla custodia di Carlo Anselmi, presunto padre e possidente restauratore. Inizialmente la presenza di "blue jeans" è fonte di turbamento per Anselmi e arriva perfino a mettere in crisi il rapporto di questi con la nuova  (gelosissima) compagna che ne pretende il disconoscimento paterno, ma lentamente il legame tra i due inizia a solidificare sempre di più travalicando la parentela (di fatto incerta) e il rapporto convenzionale che dovrebbe seguirne. L'arrivo sul posto del protettore di Daniela, spacciatosi come muto, sarà fonte di grossi problemi per Daniela, che sembra avere scoperto i più sinceri sentimenti e, soprattutto, l'amore.

 

Gloria Guida

Blue jeans (1975): Gloria Guida

 

Piero Regnoli alla sceneggiatura, Nico Fidenco alle musiche, Romano Albani come direttore della fotografia e Mario Imperoli dietro alla macchina da presa. Ne esce un lavoro tecnicamente pregevole che, nello stile tipico del regista, oscilla su diversi registri narrativi. Blue jeans si apre con un eccitante piano sequenza: la macchina da presa collocata all'altezza dei short (inquadrati in primo piano da dietro) di Daniela mentre questa ancheggia ai bordi della strada, seguita dagli sguardi espressivi degli astanti, prima di fare irruzione in un bar. Dopo un incipit erotico e valorizzato dalla bella musica di Fidenco (con il brano Blue jeans appunto) la pellicola sembra seguire il testo di Malizia (1973) ovvero un intreccio erotico familiare, ma da svariati risvolti ironici. E mentre la colonna sonora, via via che scorre il tempo, acquista maggior rilievo (si avvertono l'aria -profetica- di Pazza idea di Patty Pravo, Lucio Battisti e in mezzo nientemeno che Sonata al chiaro di Luna, eseguita al pianoforte dal protagonista) la storia acquista toni sempre più cupi, lambendo i confini del giallo e del thriller. E come la macchina da presa apriva il sipario sull'attraente ancheggiare di Daniela e sul rotondo, morbido e perfetto fondoschiena, così circolarmente torna a chiudere su quello stesso primo piano con una significativa differenza: all'inizio la ragazza si muove sorridente, sotto i raggi del sole, mentre in chiusura non c'è spazio per l'allegria e la luce cede il posto al grigiore di un ambiente chiuso e abbandonato, teatro di un ennesimo dramma che sconvolge l'esistenza ritrovata della bella Daniela; esistenza (ri)scoperta per un brevissimo istante, solo per una veloce porzione di vita... Lo sconsolante finale, in totale contrasto con un andamento prevalentemente radioso e vivace, dona una nota sinistra ad un film decisamente riuscito, coinvolgente e appassionante nel quale l'affascinante Gloria Guida (che sostiene una parte impegnativa, difficile e fondamentale) dimostra di essere non solo una bella presenza, ma pure una bravissima attrice...

 

Gloria Guida

Blue jeans (1975): Gloria Guida

 

Blue jeans è disponibile in Dvd grazie alla Dynit (gruppo Minerva/RaroVideo) in una bella edizione video (1.66:1) e con una potente e pulita traccia audio dual mono.

 

Gloria Guida

Blue jeans (1975): Gloria Guida

 

Citazione dal film

Daniela, in merito ad un capo intimo castigato imposto dal padre: "Le mutande non devono essere decenti. O nessuno te le vede, e in questo caso la decenza non serve; o le indossi per metterle in mostra, e allora è proprio il caso di essere indecenti..."

 

scena

Blue jeans (1975): scena

 

Riporto più sotto un breve testo (scritto altrove e pertinente anche in questo contesto) dedicato a Mario Imperoli, autore ingiustamente sottovalutato e meritevole di essere riscoperto.

 

Un regista da riscoprire: omaggio a Mario Imperoli 


Mia moglie, un corpo per l'amore figura opera d'esordio, come regista, per Mario Imperoli (nato a Roma il 24 giugno del 1931).  Personaggio eclettico, dopo una lunga esperienza come giornalista, Imperoli inizia a lavorare nel mondo del cinema in veste di produttore e sceneggiatore nel 1968: produce e scrive il soggetto di un film connotato da impegno civile, L'Interrogatorio, per poi svilupparne la sceneggiatura (assieme a Vittorio De Sisti, che sigla la regia, Giuliano Vasilico e Vito Bruschini).

 

locandina

Mia moglie, un corpo per l'amore (1973): locandina

 
Dopo avere diretto Mia moglie, un corpo per l'amore - strano (ed incompleto) erotico in stile pro-"femminista" - Imperoli è destinato a passare alla storia come tutore della "Ragazzina per eccellenza", ovvero un'acerba (quanto bella) Gloria Guida, lanciata (tra il 1974 ed il 1975) sugli schermi prima con La ragazzina (all'epoca l'attrice era appena maggiorenne), poi con Blue jeans

 

Gloria Guida

Blue jeans (1975): Gloria Guida


Da notare l'influsso - su buona parte del cinema erotico italiano che verrà di lì a breve - dei titoli sopra citati, poichè la Guida sarà chiamata ad interpretare una plètora di pellicole che, stranamente e a dispetto del fascino e della giovane età dell'attrice, spesso confluiscono in finali drammatici quando non tragici (La minorenneLa noviziaQuell'età maliziosa e, punta di diamante nella filmografia dell'attrice, Avere vent'anni). 

 

Gloria Guida

Blue jeans (1975): Gloria Guida


Sempre nel 1975, Imperoli sigla Le dolci zie, una curiosa commedia, sceneggiata da Piero Regnoli, che si pone sul filone dell'incesto (in maniera allegra e spensierata) in buona parte tollerata dai critici togati per via dei rimandi ai classici Peppone e Camillo.

scena

Blue jeans (1975): scena


Poco chiara, invece, la genesi e la paternità per Istantanea per un delitto, realizzato nello stesso periodo (1975); titolo che resta nel limbo a causa di problemi di distribuzione e spunta a distanza di anni, siglato in regia da un anonimo Arthur Saxon: il soggetto è di Imperoli e pure la sceneggiatura (redatta a più mani con Vito BruschiniMario Brenta ed Enzo Alovisi).  Il giallo in questione riporta un visto censura del 1987, periodo in cui Imperoli è, purtroppo, scomparso da quasi dieci anni. Si suppone che uno degli sceneggiatori abbia rimaneggiato la pellicola e presentata in censura a distanza di tempo. Come che sia, si tratta di un modesto giallo, piuttosto intricato nel plot e interpretato malamente da un cast di anonimi attori (eccezion fatta per le star femminili, tra le quali: Erna ShurerMonica Strebel e Lorenza Guerrieri). 

 

Gloria Guida

Blue jeans (1975): Gloria Guida


Una posizione di tutto rispetto, invece, questo misconosciuto (ma polivalente) artigiano del nostro cinema, se la è riservata nel filone del poliziesco, siglando la regia di due tostissime pellicole: Come cani arrabbiati (1976; sceneggiato da Piero Regnoli) e Canne mozze (1977; sceneggiato da Luigi Montefiori). 

 

Gloria Guida

Blue jeans (1975): Gloria Guida


Poco prima di abbandonarci (muore, precocemente, a Roma il 24 dicembre del 1977), Imperoli sigla l'ultimo lavoro: Quella strana voglia d'amare, ennesimo titolo che rientra nel filone dell'amore perverso, nient'affatto platonico (anzi: carnale) tra consanguinei. 

Filmografia di Mario Imperoli (come regista) 

Quella strana voglia d'amare (1977) 
Canne mozze (1977) 
Come cani arrabbiati (1976) 
Blue jeans (1975) 
Le dolci zie (1975) 
Istantanea per un delitto (1975) 
La ragazzina (1974) 
Mia moglie, un corpo per l'amore (1973)

 

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