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La bestia nel cuore

Regia di Cristina Comencini vedi scheda film

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La recensione su La bestia nel cuore

di spopola
4 stelle

Non ci siamo proprio. Questo è cinema para televisivo con l’aggravante di una messa in scena pretenziosa che rende più fastidiosa e insensata la visione. Le (troppe) tematiche messe in campo sono poi trattate con superficiale pressappochismo. Pollice verso dunque su tutti i fronti.

Dio che pena! Qui siamo semplicemente dalle parti di sceneggiati da Canale cinque tipo "Il bello delle donne" che la regista cerca di impreziosire con vezzi autoriali che si risolvono in sterili quanto tumultuose carrellate, zoommmate e avvolgimenti, che non fanno che rendere più fastidiosa e insensata la visione. E quanta superficialità: i temi trattati sono cosa seria, non si possono liquidare e ricomporre come se si trattasse di una semplice gita fuori porta andata storta che quasi d'incanto, un colpo di bacchetta magica o giù di lì restituisce alla normale accettazione degli eventi... un affastellarsi di situazioni che condensano pedofilia, incesto, lesbicismo, abbandoni multipli con crisi di coppia, tradimenti e ricongiunzioni, traumi infantili, crisi esistenziali, menomazioni fisiche e problematiche psicologiche legate alla maternità... (il personaggio della Rocca, nonostante l'impegno dell'attrice rappresenta davvero il massimo dell'indecenza ricattatoria! - sarebbe proprio il caso di dire: agli zoppi grucciate!)Con tanta sovrabbondanza di materiale come era possibile sviscerare seriamente le tematiche profonde, i coinvolgimenti emotivi, le ferite dell'anima e le conseguenze disastrose che ne derivano? No, qui davvero i temi sono semplicemente "costeggiati" mai affrontati di petto, con l'aggravante della volontà di rendere il piatto meno indigesto attraverso l'inserimento di episodi di "alleggerimento" perchè tutti possano tornare a casa felici e contenti, senza troppi patemi (i personaggi di Batiston e soprattutto della Finocchiaro, brava quanto si vuole ma sprecata e deleteria nel contesto generale, un suppellettile in più che devia e distrae). No, davvero non ci siamo. Questo è cinema para televisivo, come dicevo, quasi una puntata un pò pruriginosa e pressapochista di "Porta a porta": la risonanza che si è voluta creare intorno all'opera, l'ingiustificato premio alla Mezzogiorno (ma scherziamo?) può aver favorito l'affluenza in sala e il piccolo successo commerciale della pellicola, non certo a colmare i vuoti e a riempire di contenuti e di valore un'opera che davvero fa acqua da tutte le parti!!! E magari l'anno prossimo dovremo anche subire l'onta di vedercelo riproporre per la competizione degli Oscar!!! Capacità devastante delle gonfiature mediatiche a buon mercato!!!!! Che disastro!!!

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