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Gummo

Regia di Harmony Korine vedi scheda film

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Badu D Shinya Lynch

Badu D Shinya Lynch

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La recensione su Gummo

di Badu D Shinya Lynch
10 stelle

La trasparenza del disastro.

Gummo è uno sporco trattato filosofico sul disagio interiore ed esteriore ; è la definitiva negazione di un paradiso sociale : i cancelli del benessere esistenziale ed economico rimarranno chiusi per sempre - "vietato l'ingresso alle bestie, ai mostri e agli umani". Questo lacerante lungometraggio è un tornado filmico che spazza via ogni tipo di moralismo e speranza, ma sostanzialmente non distrugge nulla per il semplice fatto che è gia tutto distrutto, da sempre - soprattutto l'umanità. Abbattuti dentro. L'uragano Korine, disintegra l'anima dello spettatore, lasciandolo però abilmente in vita : rende tutto simbolicamente fatiscente ma non rade al suolo niente - casespirito sono ancora in piedi, rischiando però di crollare da un momento all'altro, ciononostante la salvifica e liberatoria fine non arriverà mai. I freaks non sanno nemmeno cosa sia la fine, non sono degni di perire. Lo stile di Korine rappresenta l'abnegazione cinematografica della morte : essa, in questo caso, rinuncia ai propri compiti e decide di non mietere vittime - è schifata ; stavolta sceglie di essere una spettatrice di questo impressionante spettacolo. Sofferenza eterna.

 "Xenia, Ohio. Xenia, Ohio.
Qualche anno fa, un tornado si è abbattuto sul villaggio.
In tanti sono rimasti uccisi. Qui.
Sono morti cani. Sono morti gatti. Case spaccate a metà. Collane e braccialetti sopra gli alberi.
I morti avevano le ossa che gli uscivano dalla testa. Oliver ha trovato una gamba sul letto.
Molti padri di famiglia sono morti durante il Grande Tornado.
Io ho visto una ragazza volare per aria... e le ho guarato sotto la gonna.
La scuola è distrutta... e sono morti dei bambini.
Il mio vicino è stato fatto a pezzi e aveva una bici da corsa e un grande triciclo. La sua testa non è mai stata ritrovata... mi è sembrato divertente.
Sono morti in tanti a Xenia.
Quando mio padre era vivo, soffriva di diabete."

Gummo è un film necessario, impietoso e castrante. Uno sguardo verso la devastazione più reale e spietata. Ogni preghiera soffoca prima di essere pronunciata. Questa pellicola è un mostro che ha la forma del malessere e la cattiveria dell'essere umano bestializzato, ma non ha intenzione di divorare chi gli sta di fronte : lo fissa semplicemente, senza staccargli mai gli occhi di dosso, e così, l'ignaro spettatore, (ri)troverà in quello sguardo uno specchio scomodo e disturbante che riflette la realtà, una realtà senza aspettative che ti prende continuamente a pugni l'anima e il subconscio. E' un urlo che non cessa, non smette nemmeno quando la pellicola giunge al termine. Questo inferno è puro, senza diavolo e senza cerbero, ma solo desolazione e fiamme. Le lacrime non hanno il coraggio di scendere, sono intimorite e nauseate. Gummo fa male, fa malissimo. Se Melancholia è "la fine e basta", allora il film di Harmony Korine è "l'inferno e basta". Senza mai vivere e morire definitivamente. Sospesi in questo raccapricciante purgatorio.
L'apocalisse dura un'ora e ventisei minuti. L'orrore atemporale, oltre l'horror.
Capolavoro estremo.

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