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La tragedia del "Silver Queen"

Regia di John Farrow vedi scheda film

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La recensione su La tragedia del "Silver Queen"

di Baliverna
8 stelle

Questo prodotto ha tutto quello che ci si aspetta e che gli si può chiedere: buon ritmo, azione, avventura (e disavventure...), un po' di amore, momenti difficili da superare, problematiche morali e sociali... Il tutto è diretto al meglio da John Farrow e interpretato da uno stuolo di attori dove ognuno sa il fatto suo, e nessuno prevarica sugli altri. Se si pensa poi che il film dura solo 1 h e 11', senza che appaia tirato via o troppo corto, allora viene da dire che il risultato è ancora più felice.
Un elemento non secondario è la definizione del gruppo dei compagni di sventura. Ognuno di essi è un tipo diverso: ha la sua individualità, la sua psicologia, il suo passato, il suo modo di reagire agli eventi. La situazione limite mette alla prova tutti e fa emergere da ciascuno la parte più vera di sé, che magari prima nascondeva con le buone maniere, o anche addirittura ignorava personalmente. La vita dura nella foresta, la solidarietà e la collaborazione a cui essa costringe, appiana una serie di scabrosità che prima rendevano difficile la convinvenza: rivendicazioni di dignità, prepotenze, ripicche ed egoismo. Non tutti, però, si lasciano purificare il carattere dalla vita dura: alcuni resistono, non vogliono rinunciare a puntigli e rivendicazioni, o sono troppo deboli, e quindi risultano perdenti. Si può dire che ogni personaggio è interessante, ma forse l'anarchico lo è di più. A partire da lui il film riflette sul concetto di società ideale, o su come bisogni opporsi ad una società sbagliata. Comunque il suo personaggio è sostanzialmente positivo, nonstante il suo carattere impulsivo, le sue azioni estreme, e gli errori del suo passato.
La sceneggiatura è di quelle di ferro, che non perde colpi e sa andare sempre al dunque.
La giovane Lucille Ball è deliziosa.
Un bel film da riscoprire, che forse ispirò il più famoso "Il volo della Fenice".

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