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Il gabinetto del dottor Caligari

Regia di Robert Wiene vedi scheda film

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George Smiley

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La recensione su Il gabinetto del dottor Caligari

di George Smiley
10 stelle

Visionaria e profetica prefigurazione degli orrori totalitari del '900, "Il gabinetto del dottor Caligari" si presenta allo spettatore odierno come una riuscita metafora sul potere politico, capace di irretire la coscienza degli individui e di impossessarsi dei loro corpi per fargli compiere atrocità che nello stato di veglia aborrirebbero. Realizzato nel 1920, è uno dei capostipiti del cinema espressionista tedesco e riflette pienamente le inquietudini della Germania post Prima Guerra Mondiale, le quali si sarebbero poi trasformate nella mostruosa esperienza del Nazismo, della Shoah e della Seconda Guerra Mondiale. La figura di Caligari appare fin da subito come una macabra anticipazione di quella di Hitler, un uomo folle (ispirato da un omonimo italiano suo precursore, altro elemento che anticipa l'avvento del Fascismo in Italia e l'importanza di Mussolini nello sviluppo delle idee di Hitler) in grado di manipolare le persone affette da sonnambulismo e di fargli uccidere altre persone per raggiungere i propri scopi, ricordandoci che "Il sonno della ragione genera mostri". Influenzato dal Romanticismo Tedesco e in particolare dai racconti di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, Robert Wiene ha diretto un film dalle forti valenze simboliche e oniriche, in cui il fantastico e l'irrazionale si fondono con la pazzia e l'orrore, aiutato anche dalle scenografie irreali e deformi di Hermann Warm, con un finale ambiguo e sconcertante. Capolavoro indiscusso del cinema tutto.

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