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Into the Sun

Regia di mink vedi scheda film

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La recensione su Into the Sun

di genoano
5 stelle

Steven Seagal in fase calante nel Paese del Sol Levante. Si ispira un po' a "Sol Levante" con Connery e un po' a "Yakuza" con Mitchum, ma cincischia troppo e l'azione latita sino alla parte finale, in cui cerca di fare ammenda dando di katana con solerzia con l'intento di trasformare i peggiori gangsters di Tokyo in altrettanti affettati.

Elementi positivi del film: l'ambientazione giapponese suggestiva, con un po' più di colore locale rispetto ad altri film girati negli stessi luoghi; la interessante rappresentazione del fatto che anche in Giappone c'è una consistente immigrazione e che  anche laggiù vi sono diverse visioni sul modo ottimale per gestire il fenomeno; la presenza di un buon caratterista come William Atherton, visto in una miriade di film anni 80  e 90 nella parte del cattivo o dell'antipatico, qui opportunamente selezionato nel ruolo di referente Cia per l'Asia; una sottotrama sentimentale sorprendentemente azzeccata; il comico-mimo giapponese del night club che fa certe facce da antologia. Ma Steven Seagal , anche sceneggiatore, sbaglia a seguire la strada di "Sol Levante", facendosi fuorviare dal desiderio di gareggiare col fascino sinistro del guru interpretato in quel film da Sean Connery : perciò inserisce troppi incontri pieni di dialoghi ammazza-ritmo, nonchè stucchevoli happy hours a base di sakè con gangsters cerimoniosi, senza arricchire in alcun modo la trama. Voto 4 e mezzo/5.

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