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Always - Per sempre

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su Always - Per sempre

di Antisistema
4 stelle

Steven Spielberg è un regista troppo esaltato a mio avviso; dotato di buona tecnica, ma messa al servizio di storie convenzionali e dal buonismo strabordante; con una poetica priva di interesse (per il sottoscritto) e al servizio della mera spettacolarizzazione, che i suoi successori nel blockbuster hanno svilito sempre più per la maggior parte. Qualche giorno fa' è passato in TV Always - Per Sempre, pellicola misconosciuta del regista considerata dai suoi fan il suo peggior film , ho deciso di rivederla perché me ne ricordavo ben poco. Premetto che non sono d'accordo che sia il peggior Spielberg; cioè, il film è mediocre ma ci sono 4-5 film come Hook, The Terminal, War Horse, Indiana Jones 4 e Jurassick Park 2 che sono ancora peggio (fosse anche perché costati milioni e milioni in più rispetto a questo film).

 

Pete Sandich (Dreyfuss) è un pilota di aerei anti-incendi e vive con Dorinda (Holly Hunter), giovane ragazza che ama profondamente. Un giorno in azione purtroppo muore per via di un incidente occorso durante lo spegnimento dell'incendio nella foresta. Pete divenuto un Angelo, incontra Hap (Audrey Hepburn) che lo invita a tornare sulla terra sottoforma di spirito per prendersi cura di Dorinda e Ted Baker, nuovo aviatore che ha preso il suo posto e mano a mano si innamorera' sempre più della ragazza.

 

La pellicola in questione è un remake di Joe il Pilota (che non ho visto e né intendo vedere se è così brutto), uno dei film che il regista adora e di cui ha sempre coltivato il desiderio di rifarlo in chiave moderna. Purtroppo per lui (e per noi poveri spettatori), l'approccio adottato è totalmente errato. La pellicola vorebbe essere un melodramma a tinte fantasy, ma finisce con il risultare tremenda, retorica, zuccherosa e soprattutto affoga in un mare di melassa difficilmente digeribile anche per l'animo più sensibile.

Spielberg è un regista che ha sempre mirato a regalare emozioni, in una pellicola romantica come questa potrebbe trovarsi a suo agio quindi; però non solo cade negli errori sopra riportati, ma il tutto risulta troppo freddo ed artefatto... clamorosa autorete da parte di un regista lodato per la sua sensibilità (una scena esplicativa in proposito è il tentativo di rianimazione tramite massaggio cardiaco effettuata da Baker per salvare un autista di un bus... è una sequenza emozionalmente anemica).

Se i sentimenti e le emozioni latitano (Holly Hunter che non è un'incapace a recitare, qua purtroppo frigna ogni due secondi rompendo lo spettatore sul fatto che non scordera' mai Baker); un regista più addentrato nella materia avrebbe portato l'opera su un piano metafisico.  

La sequenza più carina del film (e forse l'unica riuscita dopo la danza tra il protagonista e Dorinda) è proprio l'incontro tra Sandich e l'angelo Hap nella distesa desolante della foresta bruciata. Spielberg sceglie per il ruolo l'attrice più brava nella storia del cinema nei film sentimentali (insieme a Diane Keaton); Audrey Hepburn. L'attrice al suo ultimo ruolo, nonostante i 60 anni (che decide di non mascherare con nessun trucco... scelta positiva, perché rende la sua figura l'unica cosa percepita come "reale" in questa fantasia romantica falsa e artefatta) e il fatto di aver realizzato solo 4 film dopo il ritiro nel 1967, si dimostra perfettamente in parte e riesce a dare, con la sua sola presenza e pochissimo tempo a disposizione, un'essenza fisica ad un luogo metafisico come l'aldila', riuscendo a far credere allo spettatore che la morte sia un qualcosa di sereno (quando tra molti decenni morirò voglio pure io incontrare la Hepburn nell'aldila', ma più realisticamente mi manderanno un angelo brutto oppure probabilmente non c'è un bel niente post mortem e l'avrò presa a quel servizio). Nonostante delle battute raffozzonate e poco ispirate, l'attrice adotta un approccio ironico ed umoristico nella recitazione (e saggiamente Dreyfuss le va' dietro adottando il medesimo registro) per tentare di dare ad esse un po' di credibilità; peccato che Spielberg non se ne accorga e quando ambienta di nuovo il tutto sulla Terra, sprofonda tutto nella papponata insostenibile.

 

Che si può dire di questo film? Penso nulla; è il tipico film da reti Mediaset da trasmettere la domenica pomeriggio  (anche se quando l'ho visto era di Venerdì) per casalinghe, poiché si trascina in sdolcinatezze, romanticherie spicciole, pianti, sentimentalismo a profusione sino a giungere ad un finale abbastanza ridicolo e senza emozioni. Si salvano solo un paio di sequenze descritte sopra (entrambe nei primi 40 minuti), la buona fotografia di Solomon e le perfomance di Gooldman (molto ironico e divertente; purtroppo il regista sul set gli dirà che lo trovava perfetto per la parte di Fred Flinstones e l'attore qualche anno dopo lo impersonera' in un film brutto a dir poco... Spielberg non parlare più ti prego), Dreyfuss e Audrey Hepburn, la quale chiuderà la carriera al cinema con un film mediocre purtroppo per lei (Spielberg ti odio ancora di più) e svolgerà negli ultimi anni il suo ruolo di ambasciatrice dell'UNICEF, devolvendo interamente a loro il suo compenso per tale film (almeno un'utilità sta roba ce l'ha avuta). La critica non è per nulla positiva sul film e anche Ebert, grande estimatore del regista, gli appioppa 2 stelline. Vorrei concludere dicendo che nonostante sia una pellicola mediocre, alla fine è comunque superiore a quella schifezza di Ghost (a cui spesso è accostato) che verrà l'anno dopo e che purtroppo godrà ingiustamente di enorme favore di pubblico e critica.

 

Richard Dreyfuss, John Goodman

Always - Per sempre (1989): Richard Dreyfuss, John Goodman

 

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