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La guerra dei mondi

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su La guerra dei mondi

di Furetto60
7 stelle

Buon remake del film del 1953,s'ispira al romando del grande scrittore inglese H.G. Wells

Dopo un  breve  “incipit”,che mette a conoscenza il pubblico, della vita di una famiglia americana tipica, coppia di coniugi  divorziati,lei in procinto di avviare una relazione con un nuovo compagno, mentre Ray l’ex marito,  alias Tom Cruise,  giovane operaio, decisamente  immaturo per il ruolo di padre, ma ancora innamorato della sua ex, con figlio adolescente ribelle e la piccola Rachel sofferente di attacchi di panico,comincia bruscamente la storia vera e propria.La popolazione viene sorpresa ,  da un evento spaventoso e devastante, l’inizio di un'apocalittica invasione aliena, poi si saprà che sono  marziani,che hanno deciso di attaccare e occupare la Terra, perché il loro pianeta è divenuto invivibile e cosi spuntando dal sottosuolo con dei curiosi congegni,chiamati tripodi perché hanno tre gambe, mettono sotto scacco l’intera razza umana, costretta ad affrontare una dura lotta per la sopravvivenza. Anche Ray Ferrier,alias tom Cruise il nostro protagonista,si trova suo malgrado,coinvolto in questo asimettrico conflitto, anche per salvare i suoi figli,proprio il giorno in cui la ex moglie glieli ha affidati. Ray in prima battuta deve retrocedere,ma poi pur afflitto da grandi problemi relazionali con i figli, come spesso accade, troverà nelle difficoltà, la forza e l’ingegno per combattere con efficacia, i maledetti invasori extraterrestri.Non si racconta il finale perché, per i pochi che non lo conoscono, non si vuole fare spoiler, però si può anticipare che  è originale e divertente.Quando il grande e forse poco noto ai giovani  H.G. Wells scrisse la guerra dei mondi, alla fine del diciannovesimo secolo, la fantascienza non aveva ancora una sua identità,qualcosa di interessante aveva scritto Giulio Verne, ma sostanzialmente il genere era poco praticato  e lo scrittore inglese, da grande quale era, aveva già intuito  il potenziale di questa categoria narrativa, in particolare constatò la possibilità di alludere ad argomenti di attualità e di politica ,senza denunciarli  direttamente, diciamo con irriverente ma sottile diplomazia,tra le righe. Descrivendo gli eventi, da un punto di vista del tutto diverso, facendo pervenire al lettore, dei messaggi, altrimenti difficili da trasmettere e cogliere. A Wells interessava parlare dell’imperialismo inglese, e raccontare la catastrofe umanitaria di un intero popolo, i nativi americani, trucidati senza pietà o depredati umanamente e privati dei loro riferimenti. Quando una  civiltà, più potente e più progredita, almeno dal punto di vista tecnologico, decide di conquistarne una con meno mezzi e difese, con il pretesto di civilizzarla, in realtà compie un misfatto, si appropria del  suo territorio e ne sfrutta le sue risorse, imponendo poi con la forza militare,religione, status politico, consuetudini, costumi e usanze.

L’idea di Steven Spielberg di girare un remake della”Guerra dei mondidopo l’opera prima del 1953, è stata senz’altro felice. L’americano medio, è ancora convinto che gli USA portino nel mondo progresso e democrazia,cosi  come  il cittadino inglese era  convinto di portare la civiltà, necessita  dunque di essere "sensibilizzato". Il progetto del geniale cineasta americano, era quello di prendere le distanze dal filone dei film catastrofici, molto eleganti nella forma, ma di scarso contenuto culturale e di confezionare invece un’opera coerente con l’idea originale di H.G. Wells, il cui libro viene anche citato, con la lettura di passaggi da parte di una voce narrante, quella di Morgan Freeman nella versione originale, sia all’inizio che alla fine del film.

Tuttavia nonostante i buoni propositi Spielberg , per evidenti ragioni di cassetta, dovette scendere a compromesso con la produzione e il suo lavoro, anche se di qualità, si connota soprattutto come un’esibizione spettacolare, ricca di sontuosi effetti speciali, eseguita  ovviamente con mestiere, ma dal punto di vista narrativo, lascia un po’ in ombra,i valori espressi nel romanzo da cui è tratto.

 

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