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La furia umana

Regia di Raoul Walsh vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La furia umana

di emil
8 stelle

Cody Jarrett (James Cagney) e la sua banda rapinano un treno causando la morte di quattro persone. Con la polizia alle calcagna , per proteggere la madre e la moglie ( la splendida Virginia Mayo ) entrambe complici, Jarrett decide di autoaccusarsi per un altro delitto commesso il giorno stesso della rapina, ma di entità inferiore, scagionandosi così dal primo e finendo in carcere solo per un paio d'anni. Il procuratore distrettuale non la beve e gli sguinzaglia alle costole un agente sotto copertura nel carcere con il quale Jarrett, dopo un iniziale ostilità, sembra fraternizzare , ed organizza un evasione. Intanto fuori la banda di lui orfana, è capitanata da Big Ed, rivale di Jarrett, e dalla moglie di questi, che va dove tira il vento. Ma Jarrett è pronto a tornare in pista, la furia umana non perdona.

 

Walsh dirige un opera iconica, compatta e piena di brio, dal ritmo forsennato e tecnicamente di valore( basta vedere la bella scena d'apertura), tutta costruita in tensione sul ghigno inimitabile del protagonista, un James Cagney più in forma che mai. Ma anche il resto del cast non scherza: Virginia Mayo è adorabilmente falsa e viscida , Margaret Wycherly nei panni della madre di Jarrett è perfettamente credibile, Steve Cochran (Big Ed) è un antagonista azzeccato pur non potendo sostenere il confronto con quel mastino di Cagney, anche Edmond O'Brian nei panni dello sbirro infiltrato ha grinta da vendere.

 

Le dinamiche fra i personaggi vanno a rintracciare gli stilemi del cinema gangster, contaminandoli con elementi noir. La continuità narrativa è la cartina da tornasole di un regista sincero e dalla grande pulizia formale, che non si risparmia nell'azione: oltre quella iniziale della rapina, ci sono diverse scene da mandare a memoria, come lo scontro con Big Ed, e l' esplosivo finale nella fabbrica, tutto girato sui nervi ed in pieno stile noir con l'ombra dell'incombente tragedia che avanza.

 

Cagney è gigantesco nel dar vita ad un criminale folle, dominato dalla figura materna, che sovente perde lucidità alternando momenti di tenerezza ad altri di spietata ferocia. Un uomo divorato dal delirio d'onnipotenza, che ha fatto intorno a se solo terra bruciata.

 

"Hai sentito ma'? Vogliono che esca con le mani in alto".

E cosa rimane poi?

Solo la solitudine. E la morte.

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