Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Premessa: sono sempre rimasto affascinato da come due grandi registi come Woody Allen e Scorsese vedano New York in maniera così diametralmente opposta. Se per Allen è un luogo romantico pieno di amabili intellettuali che disquisiscono su Bergman e Fellini con perfetta comicità ebrea, per Scorsese la grande mela è un luogo da incubo, notturno e oscuro, laido e sporco, popolato da gangster, spacciatori e derelitti. Fuori orario è insieme a Mean street e a Taxi driver il film in cui Scorsese dipinge al meglio il suo quadro di New York. Fine Premessa. Fuori Orario è un vero e proprio viaggio nelle viscere urbane di New York, che si trasforma in una sublime metafora sulla vita metropolitana: Hackett si ritrova solo, senza soldi, incompreso da tutti. Scorsese sfoga tutta la sua frustrazione per l'educazione cattolica(il percorso del protagonista può essere visto come una moderna parabola cristologica) con un'ironia talmente feroce da far restare esterrefatti. Regia e montaggio magistrali. Geniale il finale, con un inquietante ritorno al'ordine.
Ottima
Magistrale
Ottimo
Brava
Brava e sensuale
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