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Mysterious Skin

Regia di Gregg Araki vedi scheda film

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La recensione su Mysterious Skin

di degoffro
8 stelle

"E mentre ce ne stavamo seduti lì ascoltando il coretto natalizio, avrei voluto dire a Brian che era tutto finito, che tutto si sarebbe sistemato. Ma sarebbe stata una bugia e comunque io non riuscivo a parlare. Avrei tanto voluto poter tornare indietro e cancellare il passato. Ma non era possibile, non potevamo farci più niente. Perciò rimasi lì in silenzio, cercando di comunicargli telepaticamente il mio dispiacere per quel che era successo. Mi venne anche da pensare al dolore e alla tristezza di questo mondo di merda e mi venne voglia di scappare. Desidererei con tutto il cuore di poter lasciare alle spalle questo mondo. Elevarci in volo come due angeli della notte e magicamente...scomparire."

 

Autentico film scommessa, per il coraggio con cui affronta lo scabroso tema della pedofilia dal delicato punto di vista delle vittime ("The woodsman" invece si concentrava con efficacia sulla figura del pedofilo), "Mysterious skin", tratto, con estrema fedeltà, dall'omonimo e bellissimo romanzo di Scott Heim è anche un film chiave nell'opera di Gregg Araki, autore indipendente cult. Fino ad oggi regista di titoli dalle forti tematiche omosessuali per lo più abili nel creare scandalo (in Italia sono stati distribuiti però solo "Doom Generation" e "Ecstasy generation", oltre al futile ed irritante "Splendidi amori") Araki, per la prima volta in carriera, si confronta con un incandescente materiale di partenza non suo ma riesce comunque a personalizzarlo in modo piuttosto incisivo. "Mysterious skin" non è un film perfetto. Soprattutto nella prima parte ci sono alcune situazioni gratuite ed esibizioniste quando non fastidiose, tanto care al regista (vedi la festa di Halloween, episodio peraltro presente anche nel romanzo), inutili ripetizioni (in particolar modo negli incontri del marchettaro Neil) e qua e là serpeggia in modo evidente un'atmosfera gusvansantiana (soprattutto da "Belli e dannati") che sa di riporto. Inoltre non tutti i personaggi sono messi pienamente a fuoco: le due mamme dei protagonisti sono abbastanza ovvie e anche i due migliori amici di Neil, Wendy ed Eric non riescono ad andare al di là di riconoscibili e facili stereotipi. Poco importa. Ad Araki, che firma il suo film più maturo e sfaccettato, interessa concentrarsi soprattutto sulle complesse e fragili personalità dei due giovani protagonisti, Neil e Brian ventenni segnati in maniera diametralmente opposta ma comunque indelebile da un traumatico evento che li ha coinvolti e sconvolti all'età di 8 anni. Non privo di ambiguità (per Neil, ormai cresciuto, il coach di baseball rimane l'unico vero amore mai provato come confessa all'amica Wendy, la sola a conoscenza del suo terribile segreto), audace in alcuni assunti (è possibile che ragazzini di 8 anni abbiano già una sessualità consapevole?), a tratti sorprendentemente spiritoso e buffo (tutta la vicenda di Brian e Avalyn relativa all'ipotetico rapimento alieno, anche se la sequenza in cui, di notte, i due ragazzi si avvicinano al corpo di una mucca morta, privato delle interiora, ispezionandolo è assai angosciante e sinistra), il film di Araki è una crudele e tormentata favola nera che fa male, inquieta e disturba. Straziato, commovente, destabilizzante, oscuro ed impenetrabile come a volte può essere la "misteriosa pelle" dei bambini, persino delicato e sottile pur nelle abiezioni che racconta (il dialogo tra Neil e Wendy davanti al drive in dove vorrebbero vedere proiettato "un film sulla nostra vita, su tutto quello che è successo fino ad ora. E l'ultima scena dovrebbe essere noi due che siamo qui, solo io e te!", l'incontro con il malato di Aids), "Mysterious skin" a tratti è quasi insostenibile nella sua dirompente durezza (la brutale e terribile violenza subita da Neil la vigilia di Natale, il resoconto dettagliato ed angosciante che Neil fa a Brian, nella casa degli orrori, 10 minuti sconvolgenti che lasciano letteralmente senza fiato e mettono i brividi). Ha inoltre il considerevole merito di raccontare con viva partecipazione e bruciante sensibilità il dramma di due innocenze infrante e tradite, bruciate inesorabilmente dai soprusi abominevoli di un viscido e terribile orco proprio nel momento in cui avrebbero dovute essere soltanto baciate ed illuminate dalla grazia materna di una fata. Due anime perdute condannate, senza loro colpe, ad avere "al posto del cuore un buco nero senza fondo" e che difficilmente riusciranno mai ad essere in pace con se stesse (altro che lieto fine, come ha superficialmente scritto qualche critico). Per il momento vorrebbero solo "scappare dal dolore e dalla tristezza di questo mondo di merda, lasciandosi alle spalle il passato, per elevarsi in volo come due angeli della notte e magicamente...scomparire." Stupefacenti i protagonisti (sia gli adolescenti che i bambini). Presentato nella sezione Orizzonti al Festival di Venezia del 2004, dove così Araki, orgogliosamente e senza troppa modestia a dire il vero, ha parlato della sua opera: "Lo reputo un film straziante come "Boys Don’t Cry", controverso come "Kids", perturbante come il vecchio cinema di David Lynch ed elegantemente realizzato come "In The Mood for Love". Mysterious Skin sarà soprattutto un film che si brucerà nella psiche del pubblico, di cui la gente parlerà, si emozionerà e comunque non dimenticherà." Difficile dargli torto.

Voto: 7 e mezzo.

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