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L.I.E.

Regia di Michael Cuesta vedi scheda film

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La recensione su L.I.E.

di mm40
3 stelle

La strana amicizia fra Howie, un ragazzino orfano di madre e in pessimi rapporti con il padre, e un sessantenne pedofilo, Big John.

 

Presentato al Sundance Festival del 2001, L.I.E. è un drammatico spaccato sulle famiglie americane (ma non solo americane, naturalmente) allo sbando, nel quale l'innesco della spirale di apatia, rabbia, ribellione e infine delinquenza che coinvolge il giovane Howie è rappresentato dalla morte della madre in un incidente sulla Long Island Expressway (da cui il titolo). Il tema è fin troppo consueto oramai e la sceneggiatura che il regista Michael Cuesta ha scritto insieme a suo fratello Gerald e a Stephen M. Ryder non sembra andare troppo per il sottile, tratteggiando un quadro piuttosto anonimo della provincia bianca a stelle e strisce e raccontando senza particolare verve la più prevedibile delle parabole adolescenziali, fra una totale mancanza di obiettivi nella vita e un'altrettanto totale mancanza di valori morali. La nota aggiuntiva in questo caso è il richiamo all'omosessualità che il protagonista avverte sempre più forte, pur rinnegandolo in presenza di altri; l'argomento pedofilia viene accennato a più riprese, ma tenuto sempre in secondo piano. In Italia è stato proiettato all'International gay & lesbian film festival di Torino e all'International lesbian & gay film festival di Milano: un trionfo, premiato come miglior film in entrambi i casi. Per Cuesta, futuro regista di popolari serie tv come Dexter o Six feet under, questa è l'opera prima; per il piccolo Paul Dano - anch'egli in attesa di un futuro radioso - è la seconda esperienza su un set; nel cast sono presenti anche Brian Cox e Bruce Altman. 3/10.

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