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Fuga da Alcatraz

Regia di Don Siegel vedi scheda film

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La recensione su Fuga da Alcatraz

di Antisistema
9 stelle

L'uomo schiacciato dalle istituzioni, è sempre stato un tema cardine della poetica di Don Siegel, regista abbastanza sottovalutato in vita quanto ancora soggetto ad un certo ostracismo dopo la sua morte, poiché ancora parte della critica stenta a dargli il giusto tributo. Don Siegel a dispetto di registi più altisonanti della vecchia Hollywood, è riuscito a sopravvivere al crollo di essa e ad essere un regista di notevole interesse anche negli anni 70', dove libero da censure ed un contesto certamente più favorevole alla sua indole anti-sistema, poté sbizzarrirsi girando film oramai classici assoluti come Ispettore Callaghan : Il Caso Skorpio è Tuo (1971), con cui riscrisse le regole del poliziesco e L'Uomo che Uccise Charley Varrick (1973). Di sicuro Fuga da Alcatraz (1979), resta però il suo film migliore della decade nonché il prison movie più famoso di sempre nella memoria del pubblico, fosse anche perché legata alla trista quanto leggendaria prigione di Alcatraz.

 

 

L'Isola di Alcatraz ospita l'omonima prigione, i detenuti la soprannominano "la Roccia", non solo perché è impossibile scappare da essa (sia per la sorveglianza estrema e sia per le forti correnti che renderebbero impossibile nuotare), ma anche perché questa monolitica struttura annichilisce la persona del detenuto sino a piegarlo del tutto e molto spesso chi non riesce a sopportare il peso di tale regime, finisce per impazzire.

Frank Morris (Clint Eastwood), è un individuo che di prigioni ne ha visitate molte e da tante di esse ha cercato di scappare, per questo motivo è stato rinchiuso ad Alcatraz, luogo in cui c'è la feccia della feccia. Qui non si creano futuri cittadini da riabilitare, ma solamente ottimi detenuti; in pratica viene meno la funzione riabilitativa della pena privilegiando solamente la finalità general-preventiva.

Frank Morris ha un Q.I. molto elevato e di certo non si piega al sistema, quindi insieme ad altri suoi 3 compagni, deciderà di architettare un complicato quanto difficile piano di fuga.

 

Clint Eastwood

Fuga da Alcatraz (1979): Clint Eastwood

 

La pellicola ha molti cliché tipici del genere, a cominciare dal direttore stronzo e dall'immancabile sequenza delle docce, dove un malcapitato a sue spese capirà che è meglio scegliere un'altra "femmina" con cui divertirsi.

Fuga da Alcatraz è un ritratto duro e teso della vita carceraria e delle sue componenti umane (English, detenuto di colore o Charley Puzzo, semplice ladro di auto), dove la macchina da presa utilizza inquadrature spartane per guidare le azioni dei personaggi a discapito delle parole, nel film i detenuti parlano poco e Frank Morris non è un tipo molto loquace, poiché fa della sintesi espressiva il suo modo di vivere.

 

"Cristo che razza di infanzia hai avuto"

 

"Breve"

 

Questo è un tipico dialogo essenziale e conciso che troverete in questo film, non c'è nulla di figo in questa lapidaria affermazione, ma solo la triste costatazione di un uomo senza un passato, la cui vita è sempre stata sin da subito un tutt'uno con la prigione.

La regia di Siegel è spartana nella messa in scena, amalgamandosi pienamente con il rigore artificiale della prigione di Alcatraz, un monolitico ed inscalfibile blocco di cemento architettonico, creato al solo scopo di sopprimere senza lasciar mai respirare i detenuti.

Frank Morris non ci sta a soccombere e grazie alla sua intelligenza, riesce a trovare un punto debole nella struttura, per via della corrosione della salsedine di mare intorno ad una piccola griglia presente nella cella. Per gran parte del film in un silenzio colmo di tensione, assistiamo allo scavo di Morris intorno alla griglia e ai meticolosi preparativi per ottenere gli oggetti necessari alla fuga.

 

 

La pellicola poggia sulle forti quanto larghe spalle di un carismatico Clint Eastwood, uno dei più grandi attori di sempre, che in questo film mostra ancora di più il suo enorme talento recitativo sottovalutato.

La regia valorizza il corpo temprato di Eastwood unito alla grande intelligenza del suo personaggio, una combinazione perfetta che gli consente di sopportare un duro regime di isolamento senza crollare al sistema della "Roccia". Eastwood è sempre stato un ribelle rabbioso, ma questa volta dosa la sua recitazione per sottrazione ai massimi livelli, introiettando il silenzio della prigione nel suo personaggio, riuscendo a plasmare così una figura carismatica che si pone come simbolo di tutti gli anti-sistema che preferiscono rischiare pur di sottrarsi ad un'istituzione autoritaria e brutale, la quale non tiene più in nessun conto la persona.

Scappare da Alcatraz equivale ad un suicidio, non solo per la sorveglianza stretta, ma anche per le fortissime correnti presenti nella baia che rendono impossibile qualsiasi fuga, ma a questo punto è meglio la morte probabile nel tentativo di essere liberi, che farsi annichilire la propria personalità dallo spietato direttore del carcere, come nella triste parabola di Dalton, un detenuto che tramite la pittura aveva trovato un modo di evadere dalla realtà, ma un ritratto poco gradito all'autorità, porterà alla revoca del permesso di dipingere.

Il film girato nella vera prigione di Alcatraz costò soli 8 milioni di dollari e ne incassò oltre 40 ed ebbe ottime recensioni, che per la prima volta lodarono anche la recitazione di Clint Eastwood all'unanimità, purtroppo fu anche l'ultima collaborazione tra Eastwood e Siegel, anche se delle sei di sicuro questa è forse la più riuscita di tutte, nonche un capolavoro da vedere e rivedere.

 

Clint Eastwood

Fuga da Alcatraz (1979): Clint Eastwood

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : 

//www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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