Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Gli Stall costituiscono una famiglia felice, ben affiatata. Vivono in una bella casa di Millbrook, una cittadina statunitense. Tom Stall gestisce una piccola tavola calda, la moglie Edie è avvocato. Hanno una figlia ancor piccolina ed un figlio adolescente, Jack, studente presso il locale istituto superiore, a volte vittima di bullismo, ma in grado di fronteggiare le minacce con sicurezza. Un giorno, si presentano presso il locale di Tom due malviventi, i quali minacciano con armi gli occupanti. Tom reagisce uccidendoli; acclamato come eroe, acquisisce notorietà. Poco tempo dopo, altri criminali, guidati dallo sfregiato Carl Fogarty, lo rintracciano; perseguitano la sua famiglia. E lo chiamano con il nome di Joey. Thriller diretto da David Cronenberg, "A History Of Violence" racconta di un uomo dalla doppia identità, quella di Tom Stall e quella di Joey Cusack, il primo marito, padre, lavoratore modello, il secondo un sanguinario criminale. La storia del personaggio vien fuori un po' per volta; Joey Cusack, appartenente ad un clan, probabilmente stanco di una vita di eccessi, di pericoli, d'immoralità e di violenza, sceglie di sparire per qualche tempo, ritirandosi in un luogo isolato, da quale "emergere" dotato di altro nome, altro passato, diverso da quello di "violenza" citato nel titolo del film. Joey si trasforma in Tom Stall; si lega ad una donna, mette al mondo figli, li cresce con amore, lavora con spirito di sacrificio ed umiltà. Ma non perde l'istinto; di fronte ad un grave pericolo, agisce con decisione e precisione degne di un assassino freddo, spietato. A quel punto, i giochi sono fatti. Riemergono ombre da quel passato con cui riteneva d'aver chiuso i conti; personaggi in cerca di una vendetta per colpe quasi dimenticate, pronti ad aggredire le persone care al protagonista, il quale è chiamato a tornare di nuovo in azione. Vinto un ulteriore scontro, non è più possibile mentire. Edie, Jack ne rimangono comprensibilmente sconvolti. Ma non rivelano il segreto di Tom / Joey. Amore, rispetto per l'individuo che da sempre si prende cura di loro, paura di conseguenze ? Forse un po' di tutto ciò. Ma anche, pur dopo che il protagonista si assenta, per liberarsi una volta per sempre del "mondo di Joey", voglia di normalità; di tornare a quella vita di lavoro, semplicità, passione, che, prima della tragedia della tavola calda, univa la famiglia Stall. Di dimenticare cosa gli occhi di Tom abbiano visto, cosa le orecchie sentito, le mani fatto. Molto bravo Viggo Mortensen, nel ruolo di Tom / Joey. Raramente egli perde la calma, sembra sempre padrone della situazione; vi riesce un po' perchè è consapevole d'essere - in quanto, ormai, "Tom" - nel giusto, un po' per affinata capacità. Buone interpretazioni per Maria Bello, nel ruolo di Edie, la quale rimane omprensibilmente sconvolta dalla rivelazione del segreto di Tom, ma non in grado di respingere l'attrazione per lui; per Ed Harris, il malvagio Carl Fogarty. Il ritmo è inizialmente lento; ciò consente di conoscere il protagonista ed i suoi familiari. Tom Stall è un uomo lodevole, amabile, impossibile non affezionarsi a lui. La sua quotidianità è riempita dal lavoro; dalle cure per i figli; dalla passione per la moglie. Sebbene stupisca la sua prontezza di riflessi nella risposta alla prima aggressione, si rimane increduli a seguito delle affermazioni di Fogarty. Ed anche a seguito del successivo scontro, rimane difficile immaginare che il posato Tom sia stato un sanguinario assassino. Man mano che si avvicina l'epilogo, il ritmo sale d'intensità, insieme alla tensione. Prevarrà, nel protagonista, la personalità di Tom o quella di Joey; e ancora, c'è una possibilità di salvezza, per il protagonista ? Il sentimento fa propendere per il si; la ragione, per il no. La mano di Cronenberg si vede. Non abbondano scene "disturbanti", alle quali il maestro del "body horror" ci ha abituati; ma, neppure, mancano. E' altro, tuttavia, che desta raccapriccio. L'imponderabile che si nasconde sotto una spessa coltre di normalità; l'imprevedibilità della tragedia; non ultimi, la scelta di ignorare l'abisso, il proteggere un insieme di sentimenti, emozioni, speranze, i quali poggiano su un'illusione; che tutto possa tornare come prima. Un thriller avvincente; decisamente spiazzante.
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