Regia di Woody Allen vedi scheda film
Chris, un giovane insegnante di tennis, frequenta per motivi di lavoro un esclusivo club londinese e qui stringe amicizia con Tom figlio di un ricco uomo d'affari. Attratto da una prospettiva di vita agiata e da allettanti proposte di lavoro si fa piacere a stento la sorella dell'amico e dopo una tiepida frequentazione fa progetti matrimoniali. A rompere le uova nel paniere arriva la belloccia cognata, neo fidanzata di Tom, una biondona tutto pepe e aspirante attrice che con le sue sinuose forme e la forte personalità, fa subito capitolare il promesso sposo. I due intraprendono una storia clandestina che, inizialmente ricca di passione e intrigo, finirà presto per essere di grosso impiccio al protagonista fino a spingerlo sull'orlo della follia. Non sono un'amante dei film di Woody Allen perché li trovo sempre accomunati da un profondo pessimismo di base, da un'immoralità generale che alle volte un pò storpia e da una lentezza che concilia il sonno. Tuttavia questa pellicola, che non mi sento di definire un capolavoro, un pó si discosta dalle altre opere del regista. La lentezza a tratti c'è, il pessimismo anche e pure l'immoralità, ma a riscattare il mio giudizio son subentrati altri fattori. La tensione che si sviluppa nel corso del film e risveglia lo spettatore destando la sua attenzione, il conflitto tra amore passionale e amore interessato e il modo in cui questo trasforma il protagonista e la sua etica morale e il fatalismo cosmico che regna sovrano nell'ultima parte del film. Risultato finale: un film piacevole, non troppo scontato e a tratti interessante, che ti fa pensare a quanto la nostra vita sia a volte manovrata dalle circostanze esterne, a quanto l'uomo sia un essere fragile e influenzabile e a quanto il caso e la fortuna agiscano in concomitanza alla nostra volontà nel determinare gli eventi principali della nostra vita e la nostra stessa felicità.
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