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La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler

Regia di Oliver Hirschbiegel vedi scheda film

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La recensione su La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler

di fixer
8 stelle

Tutto vero. Terribile come la verità quando diventa tragedia, ma ancor di più quando è la tragedia non solo del popolo tedesco ma dell'intera umanità. A parte le scene della fine nel bunker, basate su testimonianze di chi era là in quei giorni, mi sembra molto indovinata la scelta degli attori. Soprattutto colpisce la figura di Goebbels (anche se più alto dell'originale): c'è l'alito della morte che sembra volteggiare su di lui e il suo viso, d'un pallore funebre, è una delle maschere più impressionanti viste al cinema. Eva Braun è rappresentata come doveva essere. Una donnicciola che anche nei momenti più cupi trova il coraggio di organizzare feste, scherazare e ridere come una povera idiota. Magda Goebbels è perfetta nel suo ruolo. Fredda come il ghiaccio, fanatica al di là di ogni residuo di ragionevolezza, ha un solo momento di abbandono quando esce dalla stanza dove ha appena avvelenato a morte i suoi cinque figlioletti. Non c'è compiacimento visivo, non c'è accenno alcuno alla solita vena di moralismo e retorica che spesso affiora in temi come questi. La tragedia del popolo tedesco si consuma nel modo più atroce, rinnegato da colui che voleva renderlo dominatore del mondo e abbandonato a se stesso, alla distruzione e alla giustizia dei vincitori. Un film da conservare, da consegnare alle giovani generazioni per meditare. A volte il valore storico e morale trascende quello artistico e cinematografico, anche se questo è di primissimo livello come nel nostro caso. E' lecito chiedersi che cosa sia la nostra pretesa civiltà, se una nazione che ha generato il meglio in ogni campo dell'umano sapere sia potuta cadere scientemente e deliberatamente nell'aberrazione e nella follia, fino a fare scempio dei più radicati concetti di civiltà che credevamo ormai acquisiti. Gli occhi di Goebbels sono vuoti, senz'anima, sembrano buchi neri oltre i quali si indovina con raccapriccio l'altra faccia della nostra civiltà, quella che, periodicamente, riaffiora come un cadavere scomodo che si intendeva far sparire e che pretende la sua immensa razione di sangue innocente, mostro dalle mille vite, incubo perenne dell'umanità.

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