Regia di Woody Allen vedi scheda film
Affittato un appartamento dove potere portare a termine il libro che sta scrivendo, Marion (Rowlands), una professoressa di filosofia di mezza età, donna newyorchese colta, bella e brillante, ascolta accidentalmente - attraverso la grata dell'aria condizionata - le sedute che il suo vicino psicanalista intrattiene con una giovane paziente (Mia Farrow). Marion proietta su se stessa le vicende dell'altra donna, portando alla luce i molti lati oscuri di un'esistenza vissuta all'insegna della repressione dei sentimenti.
Grazie anche ad una Gena Rowlands di immensa e toccante bravura, reduce dalla perdita del marito John Cassavetes e alla calda fotografia di Sven Nykvist, Allen realizza un film incredibilmente "vero", riuscendo a risucchiare lo spettatore nel vortice di una curiosità che passa dalla protagonista a noi stessi. Alla sua terza opera "seria" dopo Interiors e Settembre, il regista ebreo-newyorchese regala al cinema il suo film forse più bello, sicuramente il più intenso, profondo, struggente.
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