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Fratelli nella notte

Regia di Ted Kotcheff vedi scheda film

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La recensione su Fratelli nella notte

di maso
4 stelle

Io lo a avrei intitolato "Fratelli di John Rambo unitevi prima che Stallone faccia il sequel, armatevi e partite perchè dal campo di prigionia del Cacciatore di Cimino son scappati solo in tre".
Kotcheff scende in campo per spar(l)are del Vietnam in faccia e in loco mettendo su un operetta morale ignobilmente pateticommovente incentrata sul personaggio di un come non mai sprecato Gene Hackman veterano di Corea che si convince di aver localizzato il campo di prigionia dove è segregato il figlio da dieci lunghi anni ed organizza una squadra di reduci parecchio inverosimili e scarsamente dotati nell'esprimere in maniera credibile il trauma subito, qui il film comincia già a scatenare lo spernacchiamento in stile soffffffft EiL sulla piagnucolante faccia di Patrick Swazye in una delle sue prove peggiori ma tutto il cast in generale fa una pessima figura in quanto sembrano tutti troppo in vacanza premio in Cambogia a fare i giochetti con le pistole ad acqua nella interminabile e sbadigliante sequenza dell'addestramento, l'unico attore della truppa capace di collgarsi con il pubblico è un bravo Fred Ward che un po di squilibrio da trauma bellico lo esprime.
Il film prosegue entrando nel vivo, si fa per dire con l'attacco al campo profughi non prima di un'altra scena di una banalità imbarazzante con Hackman che compra l'armamentario sotto banko da un barista di Bankok, l'azione è anche ben coordinata e montata ma è l'aspetto umorale del film che lo squalifica da giudizi positivi e sono gli attori a tradire con una recitazione troppo leggera e inadeguata per un manipolo di uomini che si divertono a fare la guerra nel campo di prigionia nello stesso identico modus umorandi della prima parte.
Il finale è di un tirato via che più scoreggiato non si può e chi ha redatto la scheda di Film TV si deve essere addormentato a causa dell'esalazione dei gas soporiferi puzzolenti visto che non ha ben visto chi se sarva pe'dda vero dal campo profughi.
Il malcostume degli americani di descrivere i reduci del Vietnam come dei poveri cristi scioccati dalle violenze ingiustificate subite durante la sporca guerra da parte di quei selvaggi macellai viet kong è sbandierata ai quattro formaggi in questo film fra le altre cose con un tono falsamente drammatico ed involontariamente sarcastico per cui "Fratelli nella notte" meriterebbe come giudizio il minimo sindacale che non gli darò solo per l'impegno apprezzabile di Hackman e Ward e l'ottima gestione della luce e del materiale girato.

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