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Città amara. Fat City

Regia di John Huston vedi scheda film

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La recensione su Città amara. Fat City

di alan smithee
8 stelle

In una cittadina desolata e senza reali prospettive di crescita economica, sperduta ai confini di una California ben lontana dai jet set cinematografici opulenti e sfavillanti, due appassionati pugili hanno modo di incrociare le loro vite desolate: uno, Billy Tully, è un ex pugile che godette di una certa notorietà nelle competizioni locali, ora in perenne conflitto con l'immagine di sè che fu negli anni di quella effimera gloria, e impegnato in lavoretti saltuari dai quali viene puntualmente licenziato dopo il periodo di prova, nonchè alle prese con una matura fidanzata alcolizzata che non lo aiuta certo a predisporsi al riscatto; l'altro, il ventenne Ernie Munger, è un aspirante pugile: ha un fisico piuttosto dotato, un carattere orgoglioso, ma sul ring la sua resa è piuttosto scarsa, nonostante la fiducia che il suo allenatore continua irriducibilmente a riporre in lui. La notizia che la sua ragazza è incinta, obbliga il giovane pugile a promettere di sposarla, affrontando così di petto le problematiche legate alla mancanza di soldi, caratteristica pressoché dilagante tra tutti gli abitanti di quella triste e sconfortante contea.

Uno John Huston ispirato dirige uno dei suoi migliori e struggenti film della maturità, epopea dei perdenti che acquista una solennità quasi salvifica nel considerare i due protagonisti come due peccatori che scontano la reciproca pena in un purgatorio senza grosse possibilità di riscatto.

Il film riesce ad essere incalzante e a farci tifare per entrambi i personaggi, umanamente accattivanti anche quando l'indolenza li rende dei fallimenti viventi in grado di meritarsi solo il degrado che li spinge sempre più in basso.

Alla riuscita del film contribuiscono non poco le prove attoriali dei due eccellenti protagonisti: Stacy Keach, attore muscolare che riesce molto bene a trovare la sua dimensione più intima, ed un giovane e già ottimo Jeff Bridges, pronto ad affrontare la sua notevole carriera in costante ascesa. 

 

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