Regia di Andrew Lau, Alan Mak vedi scheda film
Terzo capitolo della saga diretta da Andrew Lau e Alan Mak,che firmano un film potente,riflessivo e davvero ottimo.
I registi girano questo film in modo esemplare,rifuggendo dalle banalita' grazie ad una messa in scena eccelsa ed ad un lavoro narrativo davvero esaltante.
La pellicola e' in continua mutazione,con gli avventimenti passati e futuri che si incrociano,si sdoppiano e si sovrappongono in un mare di emozioni che ha pochi precedenti nel genere.
Gli attori sono enormi - da Kelly Chen a Tony Leung fino ad arrivare a Andy Lau... - e tengono in piedi i loro caratteri con vera forza e immedesimazione,la fotografia e' magnifica,cosi' come la colonna sonora ed il montaggio , assolutamente fantastico.
Un film di quelli difficili da dimenticare,dove il senso di colpa del protagonista per aver ucciso Chan diventa cinema, e dove ogni emozione e' trasmessa oltre che dalle parole ,anche dalle splendidi immagini - eccezionale il colloquio "doppio" dall'analista...un pezzo di cinema eccelso! -.
Ritmo perfetto per una sceneggiatura senza alcuno sbaffo,che permette ai due registi di ritmare il racconto a singhiozzo senza pero' subire niente sotto il profilo filmico.
La presa di coscienza di una colpa indelebile raggiunge il suo massimo pathos durante il doloroso e davvero bellissimo finale,dove neanche un gesto estremo puo' risolvere una situazione ormai degenerata moralmente.
Anche qui i buoni ed i cattivi "classici" lasciano spazio a disgressioni caratteriali di rara efficacia.
Insomma,una pellicola che conclude una trilogia imperdibile per ogni amante del noir - e non... - e che lascia il segno in profondita,perche' riesce a toccare corde dell'anima che quasi sempre rimangono nascoste.
Da non perdere.
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