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Visitor Q

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

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La recensione su Visitor Q

di ClintZone
10 stelle

Uno dei capolavori assoluti di Takashi Miike. Prendendo spunto dichiaratamente da un altro capolavoro…"Teorema" di Pasolini...Miike firma uno dei suoi film più estremi, folli e malati...ma allo stesso tempo, profondo, poetico e attualissimo. Film non per tutti, attenzione quindi!

Allora, ci troviamo ora di fronte ad un capolavoro, io quando si tratta di capolavori consiglio sempre la visione...ma questa volta mi trattengo, perchè "Visitor Q" è un capolavoro ma non è un film per tutti. Non tutti potrebbero "digerire" un film malato, estremo, folle e atroce nel vero senso della parola. 

Quindi se siete particolarmente sensibili e se non sopportate scene come sesso con cadaveri, sodomizzazioni con microfoni, madri eroinomani picchiate, un figlio bullizzato ogni santo giorno, cadaveri fatti a pezzi e molto molto altro...lascite perdere questo film e statene alla larga, potrebbe disturbarvi molto. 

Ma partiamo dall'inizio. A Takashi Miike, genio e maestro indiscusso del cinema Orientale viene chiesto di girare un film per la Tv, e lui pensa bene di girare un film come questo...solo per farvi capire quanto possano essere diversi le menti Giapponesi da quelle Italiane...ma questo è solo un piccolo dettaglio...

Miike così propone un film disgustoso, un incubo ad occhi aperti, un vomito gratuito alla società giapponese. 

Prendendo spunto da "Teorema" di Pier Paolo Pasolini, Miike ci porta questo "visitatore" a rompere pietre in tesa a persone dsagiate, a persone che non conoscono la normalità della vita, a persone che fanno delle loro giornate un incubo ad occhi aperti. 

Il nostro "visitatore" tirerà una pietrata in testa ad una persona, un padre di famiglia, schizzato reporter disposto a tutto pur di aver successo con i suoi servizi malati. 

Servizi che si concentrano prima di tutto sul bullissimo, poi sul sesso e sulla prostituzione, tant'è che questo reporter ha una figlia che si prostituisce e lui, malato, folle e ossessionato dal riprendere con la telecamera ogni cosa consuma un rapporto sessuale con la figlia, una scena disgustosa. La figlia tra l'altro lo prender anche in giro gridandogli in faccia che "dura poco"! Sconvolgente! 

La moglie del reporter è una donna che si fa di eroina, viene ogni giorno picchiata e frustata dal figlio. 

Il figlio, quindi il fratello della prostituta è picchiato a sua volta dai bulli della scuola, costretto a fare le cose più disgustose. 

Questo è il "nucelo familiare" in cui si stabilisce questo visitatore, che viene accolto in casa e nessuno stranamente gli chiede chi sia, da dove provenga, lui è una presenza, una presenza che è li per cambiare qualcosa...distruggere o armonizzare. 

Nel film andremo incontro a qualsiasi brutalità mente umana possa mai concepire, tutto sarà dominato dalla follia, e questo personaggio misterioso apparentemente non farà niente per ostacolare le gesta di questo padre di famiglia, di questa madre, di questi ragazzi...ma resterà li a guardare...anzi a volte aiuterà anche il padre a riprendere alcune cose raccapriccianti, perfino il tentanto stupro e il conseguente omicidio di una collega del reporter. 

Eppure...nel corso del film e man mano che le atrocità si susseguono...ecco che qualcosa inizia magicamente a cambiare, misteriosamente e lentamente. 

La madre dopo essere stata "spremuta" per bene ai seni ed aver gettato sui muri e sul pavimento fiumi di latte...ecco che incredibilmente prende dignità, inizia a sorridere, non ha più paura e si ribella alle frustate del figlio. 

Il padre che dopo aver fatto le peggiori schifezze del mondo, tipo farsi sodomizzare con il suo microfono, uccidere una donna, fare sesso con la figlia e infine fare sesso con la giornalista morta che lui stesso ha ucciso e mentre ci fa sesso si riprende anche con la telecamera arrivando quindi a toccare l'apice della follia...ecco che d'improvviso rinizierà a sorridere alla moglie, e dopo aver ucciso i bulli che tormentavano il figlio...si riunirà perfettamente con la moglie, con uno scambio di sorrisi, e felici e contenti andranno a fare a pezzettini i bulli...sconvolgente! 

Il figlio che alla fine si butterà sul pavimento pieno di latte uscito dai seni della madre...e domanderà al visitatore chi cavolo è...cosa è venuto a fare nella sua famiglia...anche lui cambierà...promette di iniziare a studiare...forse anche a rispettare chi l'ha messo al mondo...anche se sappiamo benissimo che quella è gente per niente rispettabile! 

E infine la figlia, la prostituta...che dopo aver preso anche lei una bella pietrata in testa dal "visitatore" tornerà a casa e troverà sua madre avvolta in un telo azzurro che "allatta" una persona...Miike fa in modo che non si capisce bene se sia il figlio o il marito.

Quindi il visitatore cosa ha fatto ? Ha riunito una famiglia ? Ha contribuito a distruggere una famiglia ? Ha portato ulteriormente la follia in quella famiglia ? A noi la risposta....o meglio l'interpretazione. 

Un film, ma che dico un film, un incubo ad occhi aperti, una critica aperta alla società del Giappone, al mondo dei giovani, al mondo del giornalismo, un film contro chi è disposto a qualsiasi cosa pur di arrivare al successo. 

Un film sgradevole, che ti disturba talmente forte che ti viene voglia di staccare la spina e smetterla di vederlo. Nauseante e disturbante in ogni singola scena. 

E per quanto sia naueseante e disturbante la cosa più "tragica"...e che nonostante tutto questo film fa anche tremendamente ridere. 

Voi ora direte, come fa un film come questo a far anche ridere ? La risposta è semplice...è il genio di Takashi Miike, che riesce a fare qualcosa di incredibile, riesce incredibilmente e perfettamente a fondere l'orrore con la comicità...e riesce a far sentire in colpa lo spettatore se gli viene da ridere. 

Quindi Miike con "Visitor Q" da un pugno in faccia e allo stomaco a tutti, al Giappone, a chi detta leggi, a chi guarda il film, a tutti...e non solo...ma prende anche in giro...se ci fate caso nelle scene di nudo Miike "appanna" le parti intime...in un film così estremo...dove si vede invece chiarmanete scene di sesso con morti, sodomizzazioni con oggetti, madri picchiate selvaggiamente...a cosa serve censurare le parti intime degli uomini e delle donne ? 

La risposta è semplice...Miike ci sta dicendo "beh...volevate un film per la Tv...in Tv il nudo integrale è vietato..."

Quindi capite benissimo la presa in giro di Miike e la completa anarchia che domina nella sue opere, Miike con "Visitor Q" fa un film per la Tv che non è assolutamente un film per la Tv. E' un film per pochi, pochi e intelligenti e che arrivino a capire il messaggio profondo di questo film. 

E qual'è il messaggio profondo di questo film ? L'amore. 

L'amore che manca e l'amore che disperatamente deve essere ritrovato. Ma quando la follia tocca i massimi vertici è difficile parlare d'amore...forse arrivati a quel punto non c'è più spazio per la razionalità...e il finale splendido, tragico, malato, disturbante e poetico allo stesso tempo ne è la prova...forse a volte la follia, la pazzia è talmente irriazionale e strana da interpretare che può essere confusa come un gesto d'amore...o forse è anche il contrario...questa famiglia distrutta in tutto e per tutto ha trovato o ritrovato in briciolo d'amore grazie alla follia pura. 

Un film tremendo, un capolavoro di cui ci sarebbe tanto da discutere, senza dubbio una delle opere più estreme di Takashi Miike, camaleontico come sempre...impossibile capire che il regista di "13 assassini" è anche il regista di "Visitor Q" se non leggiamo il nome del regista...proprio perchè qui Miike cambia tutto, modo di girare, fotografia, inquadrature, praticamente tutto...ma in ogni caso è sempre e comunque perfetto. 

Miike dirige gli attori di questo film in modo sublime, i ruoli di questo film non erano per niente facili, sia per le scene, sia per il modo di essere tragi-comici, insomma gli attori sono stati veramente eccezionali. 

Poi la regia di Miike, anche se diversa come ho appena scritto...ma è geometricamente perfetta, Miike gira questo film quasi in pieno stile Kubrickiano, quindi è chiaro che Miike non pensava assolutamente di fare un film per la Tv, da pensava di fare un film fatto per essere un grande film, e ci è riuscito in pieno, firmando un'opera estrema, potentissima e che resta nella mente di chi lo vede. 

Uno dei capolavori assoluti di Miike, un film che ripeto, non è per tutti...non è per persone che suggestionabili o troppo sensibili...quindi attenzione alla visione di questo film. 

E' un film che se va visto...va visto con la giusta maturità, e con l'intelligenza di capire cosa si cela dietro quello che possiamo considerare un incubo messo su pellicola. Un capolavoro assoluto. 

ClintZone 

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