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The City of Lost Souls

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The City of Lost Souls

di DeathCross
9 stelle

Avendolo appena rivisto, propongo queste mie riflessioni che scrissi dopo la prima visione (avvenuta il 18 gennaio dell'anno scorso): in calce inserisco un paio di osservazioni odierne.

Attenzione: SPOILER!

 

Il Maestro Miike parla ancora una volta di Immigrazione e Yakuza narrando una storia d'amore, tratta da un romanzo di Seishu Hase, tra un brasiliano (Mario) e una cinese (Kei) che spingerà la coppia, aiutata dalla comunità brasiliana di Shinjuku (quartiere speciale della capitale giapponese, più volte Ambientazione degli Yakuza Movie Miikiani) e in particolare da due amici di Mario, a rubare gli incassi di assurdi scontri tra galli (coreografati in cgi parodiando, guarda caso lo cito ancora, "The Matrix"). Per errore, però, ruberanno una partita di coca in fase di scambio tra una banda yakuza e una della triade cinese, e verranno ricercati minacciando persone a loro vicine.
Miike usa il suo armamentario di squisite esagerazioni (come la caduta incolume della coppia da un elicottero, il cui impatto scatena un polverone per una intera via), di Violenza esasperata e folle (straordinaria la liberazione di Kei da parte di Mario a bordo del sopracitato elicottero), passando da equenze caratterizzate da un montaggio frenetico e alternato (ritmato in modo brillante da musiche concitate) a piani-sequenza come quello in cui la mdp, accompagnata fuori campo dal dialogo tra Mario, Kei e Carlos (uno dei due complici della rapina), si sposta dall'interno di un negozio al terrazzamento sopra l'edificio dove sta avvenendo il dialogo. Ma la sperimentazione Visiva del Regista va oltre, proponendo filtri e riprese estranianti (che devo studiare meglio) come quelle nei sotterranei della base cinese.
Frenesia concitata e pacatezza rilassata, esagerazioni ai limiti (e oltre) dell'Assurdo e Realismo quasi documentaristico, trovate kitsch (come il citato combattimento dei galli in palese cgi) ed eleganza nella messa in scena, bassezza a volte anche comica degli istinti più corporali (come il nano che va a cagare) e Poesia dei Sentimenti: Miike è sempre un Autore impostato sulla messa in scena quasi 'schizofrenica' dei Contrari, e unito alla sua Innegabile Maestria Registica riesce ad essere uno dei più Geniali Autori degli ultimi 20 anni, capace di girare Film ad una velocità incredibile (nel 2000, anno di questo Film, erano usciti anche 'The Guys from Paradise', 'Dead or Alive 2', la MiniSerie 'MPD Psycho' e il documentario 'The Making of 'Gemini'') e compiendo pochissimi passi falsi. E riesce addirittura a sorprendere quasi sempre: non si sa mai veramente cosa aspettarsi dai suoi Film, e quando arrivi a pensare di aver capito dove voglia andare a parare ecco che ti spiazza, sia in quello che mostra sia, soprattutto, nel modo in cui te lo mostra (o non te lo mostra), e anche quando 'azzecchi' il 'pronostico' riesce però a farti comunque rimanere di merda e/o commosso, tenendoti sulle spine fino alla fine.
Nel Finale, quando ormai tutto sembra andare per il meglio, con la TV giappo-brasiliana che saluta commossa il 'miracolo' della lieta 'conclusione' della storia d'amore con la morte dello yakuza (diventato boss dopo aver ucciso i suoi leader in seguito al furto della cocaina appena acquistata dai cinesi), ecco che, sulla Spiaggia che dovrebbe portarli finalmente alla Felicità, in Taiwan, ecco che, dopo aver compiuto dei virtuosismi calcistici di fronte ad un ammirato bambino, Mario viene ucciso: Kei guarda verso la fonte dello sparo e (controcampo) vediamo Lucia, prostituta che bada a Carla (bimba cieca rapita dallo yakuza Fushimi per catturare il brasilero), armata di fucile la quale, dopo una breve alternanza di sguardi, ricarica l'arma per sparare alla cinese. Il controcampo però è negato, e invece di vedere Kei sanguinate caduta in mare a fianco dell'amato Mario vediamo la squadra di sbirri che stava dietro al traffico di droga, e sentendo assieme al pubblico lo sparo (e qua entra in gioco l'Assurdo, visto che la spiaggia e le strade in cui cammina la polizia si trovano in luoghi assai distanti) il capo, che precedentemente aveva espresso pareri assai negativi sugli stranieri, si volta e commenta il vendicativo sangue Latino, per poi tirare un calcio ad un barattolo che si schianta contro la mdp rompendone il vetro. Nei titoli di coda vediamo lo scagnozzo di Fushimi e lo scagnozzo del cinese (con un occhio bendato perché infilzato, in una scena antecedente, da Kei) in giro per le strade di Tokyo in atteggiamenti assai intimi, con tanto di bacio in bocca finale (e qui invece entra in gioco l'Ironia).ì
Interessante il modo in cui la storia si sviluppa come se fosse già iniziata, come se esistesse un Film precedente non visto da noi Individui Spettatori e i cui antefatti (come l'amore del boss cinese per Kei) vengono svelati in modo parziale...
Potrei parlarne molto ancora: per ora mi limito a queste (troppe) righe, probabilmente confuse: comunque ci troviamo di fronte ad un altro Gioiellino del Maestro Takashi Miike!

 

Osservazioni 2018/07/11

·Mix di Poesia, Violenza e Kitsch quando Mario, dopo aver ucciso lo yakuza Fushima, lascia per terra la scritta col sangue "Love"
·Nel Prologo frenetico mi è parso di intravedere alcuni fotogrammi dell'epilogo

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