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Non desiderare la donna d'altri

Regia di Susanne Bier vedi scheda film

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La recensione su Non desiderare la donna d'altri

di mm40
4 stelle

La forza di questa parabola laica (lontana anni luce da qualsiasi influsso cristiano, come erroneamente tende a far credere l'insulso titolo italiano) sta tutta nell'apparente semplicità della storia, in realtà costruita chirurgicamente addosso a un tris di personaggi di notevole profondità, sebbene non sempre 'quadrati'. Niente a che vedere neppure con il clichè del triangolo lui-lei-l'altro, qui il punto focale della sceneggiatura firmata dalla regista e da A. T. Jensen (seconda collaborazione dopo il parzialmente riuscito Open hearts di due anni prima) è piuttosto l'impronta negativa che l'esperienza bellica lascia - a vita - sui soldati. A vita, è questo il nodo principale e la tesi di fondo del film: una volta vissuta la guerra sulla propria pelle, non c'è riscatto emotivo, mai più, solamente una sensazione di disagio costante e la perenne premonizione dell'imminente tragedia. Cosa c'è di nuovo in tutto questo? Assolutamente nulla. E qui sta la pecca principale del lavoro; dispiace perchè il tris di interpreti funziona benissimo e sarebbe stato lecito pure attendersi qualcosa di più dalla storia stessa. Invece la Bier si dilunga fino a raggiungere le due ore di pellicola, senza ombra di dubbio eccessive a fronte di una trama tutt'altro che sconfinata: ecco, questi sono i limiti - non pochi, come si è visto - di un film che dal punto di vista della messa in scena non sfigura affatto. Produce la Zentropa di Von Trier; la Bier viene dal Dogma e ancora, a dirla tutta, non lo ha abbandonato completamente (ad esempio nel montaggio). 5/10.

Sulla trama

Marito e padre di due figlie, Michael parte per una missione in medio oriente con l'esercito svedese. Passa poco tempo e arriva la notizia della sua morte: la vedova si fa consolare, non solo moralmente, dal fratello minore di Michael, lo scapestrato Jannik. La situazione fa maturare il ragazzo, che comincia a prendersi seriamente cura della donna e dei bambini; nel frattempo, però, Michael viene ritrovato vivo: era stato fatto prigioniero e torturato a lungo. Il ritorno a casa del soldato sarà però pieno di spiacevoli inconvenienti.

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