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Il castello dalle porte di fuoco

Regia di José Luis Merino vedi scheda film

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La recensione su Il castello dalle porte di fuoco

di undying
5 stelle

Interessante gotico a partecipazione mista (Spagna/Italia) realizzato sul crocevia del giallo e molto curato, sul piano visivo, grazie alla bella fotografia che valorizza le scene notturne in interno, illuminate spesso (nella finzione) da soli candelabri ...

 

locandina

Il castello dalle porte di fuoco (1970): locandina

 

Ivana (Erna Schürer), brillante scienziata, raggiunge, per un ingaggio di lavoro, il castello del barone Dalmar (Charles Quinney), personaggio malvisto dai paesani per via di strani esperimenti condotti in gran segreto nel laboratorio seminterrato. Il fratello del barone, Igor, in passato perse la vita a causa di un incendio la cui motivazione -come quella della morte di giovani e piacenti donne, brutalmente assassinate nei dintorni- viene attribuita a Dalmar non solo dal volgo sospettoso, ma anche dalla polizia che inizia a indagare...

 

Erna Schürer

Il castello dalle porte di fuoco (1970): Erna Schürer

 

Interessante (anche se tardivo) gotico a compartecipazione mista tra due delle nazioni che più di tutte si sono distinte nella produzione di questo genere: Spagna e Italia. Qui si mettono insieme elementi varii, da Frankenstein (il tentativo di rigenerare un essere umano partendo dai tessuti conservati in una vasca contenente ignoto liquido) a l'uomo lupo (nelle notti di Luna piena si verificano orribili delitti), per poi approdare al giallo. Nel 1970 sull'argomento si era già detto tanto e il nuovo filone del thriller (percorso da Mario Bava, impregnato di erotismo con Lenzi, e a breve lanciato in grande stile da Argento) stava per prendere il sopravvento.

 

scena

Il castello dalle porte di fuoco (1970): scena

 

Sulla linea di confine, ovvero tra giallo e horror, tra thriller e gotico il film di José Luis Merino sembra quasi anticipare pellicole che dietro una confezione da horror celano poi un risvolto razionale: come saranno i due famosi lavori realizzati, nel biennio successivo, da Emilio P. Miraglia (La notte che Evelyn uscì dalla tomba e La dama rossa uccide sette volte). In questo caso specifico è da segnalare che dietro la produzione (realizzata piuttosto in economia) si nasconde il genio di Roger Corman: infatti sono ben presenti le componenti che hanno caratterizzato il ciclo dedicato a Edgar Allan Poe, ovvero una bella scenografia (con efficace risalto degli interni, valorizzati dalla bella fotografia), attori di certo interesse (qui spicca, per fascinazione, la quota italiana rappresentata oltre che dalla protagonista Erna Schürer/Emma Costantino, anche dalle sensuali Agostina Belli e Cristiana Galloni, nei ruoli di governanti ed entrambe succube del barone) e location limitate al castello, vero centro (nonché protagonista) della storia.

 

scena

Il castello dalle porte di fuoco (1970): scena

 

Nel complesso, pur essendo in certi punti poco plausibile lo svolgersi degli eventi (di chi sono, ad esempio, i resti contenuti nella vasca e motivo di ricerca scientifica da parte del barone, se non di Igor?) Il castello dalle porte di fuoco merita l'attenzione dell'appassionato perché rispecchia le caratteristiche di gotico d'epoca ma particolarmente curato sul lato tecnico. Non è, inoltre, meno significativa la presenza di una inusuale (per l'epoca e nel genere) componente erotica garantita dalla presenza di Erna Schürer (pseudonimo di Emma Costantino) interprete principale spesso spiata in momenti intimi, quando non talvolta immersa in un'atmosfera onirica nella quale appare completamente nuda, in balia di mani mostruose mentre giace legata ad un tavolo in una sala di tortura...

 

scena

Il castello dalle porte di fuoco (1970): scena

 

Il film è stato reso disponibile dalla Sinister, che lo ha inserito nel ciclo "Gotico italiano" (infatti oltre alla Costantino, la Belli e la Galloni come attrici, sono di competenza italiana la musica, il soggetto, la sceneggiatura e la bellissima fotografia). Purtroppo il formato video è un 4:3 e la qualità del master (sempre sopra alla media, va detto) non è tra le migliori a causa di immagini poco definite e una tonalità video sotto esposta. Audio non eccellente ma tutto sommato chiaro e pulito. Peccato per l'economia di questa edizione, che presenta la sola traccia audio italiana e, come extra, un raggelante trailer (in lingua tedesca, perché?).

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