Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Steve Zissou e' un documentarista ed esploratore delle profondita' marine, molto noto in passato, ma ormai non piu' sulla cresta dell'onda. Il film inizia a raccontarlo dal momento in cui presenta il suo ultimo documentario, durante la realizzazione del quale, un fantomatico ed immenso squalo-giaguaro ha divorato il compagno Esteban. La storia prosegue raccontando la sua successiva avventura, a capo della sua ciurma, il "Team Zissou", ed in compagnia di una confusa giornalista, futura "ragazza-madre", intenzionata a scrivere un articolo sullo stesso, e Ned, un giovane pilota di aereoplani che asserisce di essere il figlio, mai riconosciuto in passato. Al comando della nave Belafonte, Steve Zissou e' intenzionato a rintracciare lo squalo-giaguaro arteficie della scomparsa di Esteban; tra complessi intrecci sentimentali, avarie della nave, scontri con i pirati, Steve Zissou riesce nel suo intento, ma non ha il coraggio di uccidere l'enorme animale. Il film e' una commedia d'avventura, non priva di momenti drammatici e caratterizzata da toni a volte grotteschi, particolarmente valida per la caratterizzazione del prtagonista, ben interpretato da Bill Murray. Steve Zissou e' un uomo di successo ormai in declino; vive di "luce riflessa", poiche', nonostante l'esperienza e le sue capacita', la sua attivita' non gode piu' del pieno interesse del pubblico. Non essendo in grado l'uomo di liberarsi dal "personaggio", pur nella scarsita' e/o inadeguatezza di mezzi - la sua nave e' ferma agli anni '60, il suo equipaggio appare assai sagangherato, e non puo' fare a meno del denaro di Ned per iniziare la sua missione - si ostina nel proprio egocentrismo, che poteva avere una qualche ragion d'essere nel momento in cui era all'apice del successo; questo atteggiamento e' tale non solo sotto il profilo professionale, ma anche riguardo i sentimenti. Egli infatti cerca di costruire un rapporto con Ned, il quale considera Steve non tanto un padre naturale - del resto, e' riferito che Steve "sparerebbe a salve", quanto un padre "morale", avendone avuto una fortissima ammirazione durante l'infanzia. Vorrebbe altresi' prendersi cura della giornalista Jane, interpretata da Cate Blanchett, all'apparenza sicura di se', in realta' fragile e resa inquieta dalla gravidanza; infine, riallaccia i rapporti con la moglie Eleanor. Non dimentica la sua ciurma, in particolare il devoto Klaus, che mostra di avere sempre necessita' di attestazioni di stima da parte del protagonista, e, infine, il collega-rivale Hennessey. Steve Zissou, nonostante la sua pomposa esteriorita', e' consapevole di essere un prigioniero di se' stesso; esprime questa contraddizione interiore con marcate dosi di ironia ed autoironia, le quali ben si prestano allo stile di Bill Murray. Buona parte del film e' basata sui dialoghi, a volte tanto astratti, seppur mai illogici, da apparire assurdi, per il contesto che nel quale sono pronunciati. Non mancano pero' sequenze d'azione, decisamente irrealistiche, come i combattimenti contro i pirati. La trama e' poco piu' di un filo che lega insieme queste sequenze. Seppur molto originale, ed oggettivamente ben realizzato - belli i costumi, le ricostruzioni degli ambienti marini, reali e fantastici, valida la colonna sonora - questo film non mi ha entusiasmato, perche' me ne sfuggono i significati. Dialoghi surreali e trama sfilacciata sembrano portare ad una conclusione scontata che lascia poco, oltre buone interpretazioni di personaggi ben costruiti, dietro di se'; ho avuto l'impressione di assistere ad un ottimo esercizio di stile. Probabilmente, vedendo altri film di Wes Anderson - del quale ad oggi ho visto maggiormente apprezzato L'Isola Dei Cani - potro' comprendere meglio il regista e la sua espressivita'.
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