Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
E'un film atipico nel panorama italiano ,"Cuore sacro",nuova regia di Ferzan Ozpetek:se infatti sguazza con piena coscienza di sè nel melò puro,come sempre succede al cinema del regista turco ,da un'altra parte ammette una ricerca spirituale aclericale,come accadde anche a Pasolini(che cita apertamente nella sequenza della protagonista che si spoglia nella stazione,come Massimo Girotti in "Teorema").C'è da dire che azzarda molto,soprattutto nella seconda parte,quella cinematograficamente meno riuscita e narrativamente più vaga,il passo per sprofondare nel ridicolo è breva,quando si tratta di questi argomenti,e si osserva di nuovo che,chissà perchè,i personagi dei suoi film sono quasi sempre esteticamente belli.Ma nel seguire la brava protagonista Barbara Bobulova(una bellezza raffinata e una bella intensità d'espressione) nella sua "conversione" a una sorta di nuovo francescanesimo metropolitano,si avverte l'onesto intento di un bisogno di umanesimo più terreno e essenziale,in un'era in cui le multinazionali dettano le regole all'inconscio collettivo.Per cui,con tutti i limiti che gli si può trovare,"Cuore sacro",pur meno riuscito de "La finestra di fronte",è da apprezzare più per quello che porta a pensare,che per ciò che riesce a raccontare.
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