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L'uomo che ho ucciso

Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film

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La recensione su L'uomo che ho ucciso

di mm40
4 stelle

Parabola esplicitamente contro la guerra che non appartiene al repertorio più classico dell'esperto di commedie Lubitsch, ma che comunque il regista di origine tedesca sa portare a compimento con buon mestiere e conferendo i doverosi toni retorici alla narrazione. Trionfano i buoni sentimenti e non c'è traccia dell'ironia sottile del regista. C'è spazio però - quantomeno - per un pizzicotto alla chiesa, nella scena in cui il soldato omicida confessa l'insostenibile peso della memoria al prete e quest'ultimo lo rassicura spiegandogli che in guerra tutto ciò è prassi e lui deve solamente andare avanti, pensare a sè stesso. Non esattamente una morale cristiana. Tratto da un testo francese dallo stesso titolo, autore Maurice Rostand, nell'adattamento di Reginald Berkeley e con una sceneggiatura di Samson Raphaelson ed Ernest Vajda, questo L'uomo che ho ucciso vede come star del cartellone Lionel Barrymore, fresco vincitore dell'Oscar (1931) come miglior attore in Io amo di Clarence Brown. E' inoltre una pellicola dalla durata piuttosto breve: un'ora e un quarto. 5/10.

Sulla trama

Soldatino francese, ad un anno dalla fine delle ostilità della prima guerra mondiale, si presenta alla famiglia del suo coetaneo ucciso da lui nel conflitto. Viene accolto come un secondo figlio, finchè non spiega chi lui in effetti sia...

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