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Family Life

Regia di Ken Loach vedi scheda film

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La recensione su Family Life

di bradipo68
8 stelle

C'è stato un tempo in cui un giovane cineasta inglese che si firmava Kenneth Loach non parlava (solo) di politica esponendo la sua militanza.Parlava di società.C'è stato un tempo in cui il giovane Ken(neth) parlava di drop out,di disagio giovanile,parlava di un asfissia globalizzata che incombeva sulle giovani generazioni afflitte da regole educative troppo rigidamente ancorate al passato e incapaci di muoversi al passo coi tempi.E'appena finita la stagione del free cinema inglese e il giovane Loach da un dramma televisivo scritto da David Mercer trae questo Family life.Vita di famiglia,già dal titolo si percepisce il feroce sarcasmo che arriva a essere dolore lacerante in un finale che lascia quasi annichiliti.E fa riflettere.La famiglia della giovane Janice è composta di un padre che porta i pantaloni per modo di dire visto che è toalmente succube della moglie,la quale da vecchia bigotta e puritana,il niente contenuto sotto il cappellino vintage,esprime tutta la sua autorità imponendo drastiche scelte di vita alla figlia.Che indubbiamente è psicolabile ma non per questo deve essere totalmente annientata.Le impone addirittura un aborto non voluto perchè non le permette di vivere liberamente la sua storia d'amore con Tim,il suo ragazzo che sarà uno spiantato ma sembra anche l'unico che le vuole bene genuinamente.Credo che la sequenza chiave del film sia quella iniziale(poi ripresa anche a metà film).Quella lunga panoramica su casette tutte uguali,perfino nei tendfaggi che si susseguono le une attaccate alle altre ai lati della strada.Parlano di omologazione di massa,di anonimato,volontà di nascondersi all'interno di un gruppo chiuso lontano da sguardi curiosi e anche da possibili stimoli al cambiamento,alla modernizzazione.Janice è il granello di sabbia che va a bloccare l'ingranaggio (im)perfetto che scadisce i tempi del suo menage familiare.La ragazza è diversa,addirittura si ribella,ergo è malata.Schizofrenica.Addirittura.Comincia la via crucis tra psichiatri e cliniche.Ma la terapia che sembrava promettere i migliori frutti,una terapia moderna fatta di molti colloqui e nessun trattamento coercitivo o a base di psicofarmaci,viene interrotta perchè la clinica per mancanza di fondi(o più semplicemente perchè succube dei baroni dela medicina) è costretta a interrompere il rapporto lavorativo con lo psichiatra che la praticava.E Janice tutta a un tratto diventa paziente volontaria di una struttura per malattie mentali,viene sedata,le viene praticato l'elettroshock.Quella dell'elettroshock è una sequenza tremenda.Si apre con una sedazione,con l'applicazione dell'energia elettrica per un attimo  e poi la cinepresa si allontana facendo intravedere una lunga fila di pazienti sedati,nel loro letto a cui è stato praticato da poco il trattamento.Una sequenza che fa rabbrividire.Janice si ribella,fugge col suo ragazzo,è ricondotta all'ospedale.Qualsiasi tentativo di contatto umano viene troncato sul nascere.Janice è condannata a essere esibita come un trofeo.Loach ci regala un ritratto veramente impietoso della borghesia,una classe sociale impermeabile ai cambiamenti.Janice vuole cambiare ed è per questo che viene sistematicamente castrata in tutte le sue intenzioni.La sua malattia mentale nel corso del film progredisce proprio grazie al modo disumano che hanno di trattarla,sia i genitori che i medici o le infermiere che la trattano con prudente accondiscendenza.In realtà Janice è considerata figlia degenere di un ambiente che decide di scansarla,non è più vista come individuo ma solo come un numero di una cartella clinica.Ma quale è il concetto di normalità nella famiglia di Janice?Difficile capire genitori così stolidamente convinti di essere nel giusto radere letteralmente al suolo la personalità della figlia.Loach in questo film che demolisce la media borghesia sceglie uno stile asettico,neutro,volto sicuramente a dimostrare la tesi della miopia di certa psichiatria e allo stesso tempo la chiusura mentale dei genitori di Janice totalmente refrattari a qualsiasi forma di modernità.La cinepresa indugia sui volti in un film verboso ma la cui verbosità serve solo per smascherare il vuoto che c'è dietro le parole dei genitori di Janice.Uno stile che quasi affonda le radici nel documentarismo,uno sguardo raggelante su una realtà,un'istantanea di una famiglia allo sbando.Il colore dominante è il grigio che accomuna gli interni agli esterni.Unica eccezione quel brandello di felicità in cui Janice e il suo ragazzo con una bomboletta spray dipingono d'azzurro il loro giardino.Per i genitori di lei praticamente un peccato di lesa maestà.Troppa diversità tutta insieme.Troppo colore.Family life  è un film che ha una pesante impronta televisiva in netta controtendenza rispetto al free cinema inglese ma mette a nudo l'ipocrisia di certo conformismo documentando semplicemente la realtà.E mette tremendamente a disagio.

Su Ken Loach

la regia ha impronta televisiva ma è decisamente efficace

Su Sandy Ratcliff

eccellente prova

Su Grace Cave

notevole

Su Bill Dean

piuttsto bravo

Su Malcolm Tierney

discreta prova

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