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Perfect Blue

Regia di Satoshi Kon vedi scheda film

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La recensione su Perfect Blue

di Genga009
8 stelle

Thriller psicologico unico nel suo genere [quello animato]. Il miglior film di Satoshi Kon, il David Lynch dell'animazione.

Nel 1997, il primo film di Satoshi Kon ha rivoluzionato l'animazione giapponese portando il thriller psicologico ad un livello di suspance che mai era stato raggiunto prima da pellicole animate nel Paese del Sol Levante. Un'altra importante innovazione che ha portato Perfect Blue è stata anche riguardo alla violenza - quella vera, che fa agitare o provare ribrezzo - nei film d'animazione giapponesi, prima solo utilizzata come strumento per alimentare scene di azione estrema o terrore con sangue, strupri, mutilazioni, torture e quant'altro [la scuola di Kawajiri non è consigliata a stomaci deboli] - caratteristiche che hanno certamente portato la stampa ed il pubblico occidentali a fare le allocuzioni e considerazioni "anime = violenza"; "anime = sesso" - . Nell'opera di Kon la violenza viene inscenata per la prima volta come qualcosa di complesso, che si subisce da agenti esterni - o interni - in ambienti malati o corrotti e, cosa più importante, che non sempre l'aggressore è motivato e che la vittima, in alcuni casi, può essere anche consensuale nel subire [si può chiamare ancora vittima in questo caso?].

 

La trama è liberamente tratta dal romanzo omonimo di Yoshikazu Takeuchi e narra, tramite un intreccio che si sposta tra illusione e realtà, la storia di Mima Kirigoe, inizialmente una idol, poi una novella attrice.

 

 

scena

Perfect Blue (1997): scena

 

 

La forza di Perfect blue sta nel rendere le sequenze di violenza fortemente critiche rispetto a realtà che la protagonista è costretta a vivere: l'universo televisivo e dello spettacolo giapponese. Il lungometraggio tratta, inoltre, diversi argomenti più specifici, non molto approfonditi dato il loro professionale grado psichiatrico: il disturbo borderline di personalità ed il disturbo di identità spinto a livelli maniacali e minacciosi.

 

 

scena

Perfect Blue (1997): scena

 

 

La ricerca delle inquadrature in alcuni degli interni più suggestivi della storia del cinema d'animazione [le scene degli omicidi, quelle nell'appartamento di Mima e quelle all'interno del set cinematografico durante la scena di stupro], a cui molto deve Aronofski [Requiem for a dream], e la frenetica variazione di ritmo dalla seconda metà dell'opera fino allo stilisticamente perfetto finale, vanno a creare, senza dubbio, il film di Kon migliore sull'aspetto registico.

Tecnicamente sulla qualità dello studio Madhouse non si discute: la cura nelle ambientazioni è eccellente e le atmosfere che la regia e le animazioni riescono a creare sono da manuale.

Buona la colonna sonora di Masahiro Ikumi, soprattutto nelle sequenze dell'inseguimento finale.

 

Film inserito nei capolavori della storia del cinema animato. (come capo d'opera)

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