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Danton

Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film

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La recensione su Danton

di cantautoredelnulla
6 stelle

Un film interessante per la ricostruzione storica e l'analisi delle relazioni tra governo e giustizia, potere e appoggio popolare. Non mi ha però entusiasmato né l'interpretazione di Depardieu che ha saputo, a mio parere, dare molto di più in film come Cyrano o Novecento. Non viene, secondo quanto ho percepito, nemmeno resa bene la ragione per cui Danton è tanto popolare. Per esempio non emerge il peso importante che ebbe nel caso Marat che fu una delle ragioni principali della sua popolarità e che avvenne a ridosso dell'anno in cui è ambientato il film.

Resta comunque il peso di questo personaggio che nel processo emerge in tutta la sua grandezza di idee, ma anche nel confronto privato con Robespierre dove gli ideali che vive l'Incorruttibile sono tangibilmente distanti dalla realtà umana a cui ha deciso di tornare Danton.

Se subito dopo la rivoluzione il Terrore era ritenuto indispensabile dai due leader per dare stabilità al governo, Danton prende coscienza e ritratta le proprie idee, comprendendo che è giunto ormai il momento in cui il potere deve mettersi da parte per seguire l'unica esigenza del popolo: vivere in pace. Il contatto col popolo è tutto ed è proprio quel contatto che fa capire a Danton la necessità di invertire la rotta per ritornare a un governo più moderato e dominato dal buon senso.

La distanza tra i due leader non può che portare a una sola conclusione. Danton non vuole più sangue e capisce che il suo sacrificio sarà necessario perché il Terrore, di cui lui stesso fu autore, abbia fine. Lo capisce e come un martire decide di non sottrarsi alla sorte, anzi le va incontro a testa alta, ma non senza lottare. Infatti, durante il processo, emergono le frasi più importanti di un uomo che non solo è stato anima della rivoluzione, ma ha scritto anche la storia successiva.

Quando Danton rimprovera Fouquier con la famosa invettiva "il nemico del popolo è il governo", si tocca il coraggio e la ragione di un uomo, che non ha mai smesso di difendere i propri principi etici e morali e non ha perso di vista nemmeno la prima ragione della rivoluzione: che gli uomini fossero tutti uguali tra loro.

Significativo anche il confronto tra Fouquier e Robespierre, in cui Fouquier dice all'Incorruttibile: "Io sono un giudice, non un boia al tuo servizio" e si sente rispondere, prontamente: "tu sei un boia al servizio del popolo, tu sei il boia che la giustizia reclama". Ed è proprio qui il punto, qualsiasi uomo che sia al potere ritiene di essere espressione di una volontà popolare e il rischio che questo lo faccia sentire giustificato anche a forzare le carte in tavola, a prendere decisioni impopolari anche contro il diritto stesso rende bene quanto sia marcato il pericolo di una dittatura in un governo dove la magistratura dipende dal governo stesso e non è un organo separato e a sé stante.

L'indipendenza della magistratura dal governo è il principio fondamentale alla base di uno stato di diritto. E questo argomento è quanto di più attuale potremmo trovare nella nostra piccola nazione.

Danton conclude nella maniera più elegante e illuminata possibile il suo processo denunciando, contro Fouquier, che il popolo non voleva il sangue,"Non è il popolo che vuole sangue, sei tu! Il popolo vuole solo una cosa: vivere in pace!".

Ma dopo questo momento il film racconta pochissimi fatti, lo sguardo è diretto verso la fine di due grandi personalità. Non manca l'ultima frase, celebre, di Danton, quando si appresta a posare il proprio collo sulla ghigliottina: "mostra pure la mia testa, ne vale la pena!". Ma non mancano nemmeno i riferimenti alla caduta di Robespierre e alla sua morte, anche se tutto avviene in una maniera tra il profetico e il didascalico.

Al di là della sceneggiatura che, basandosi su una storia vera, deve molto al soggetto, la regia non mi è sembrata per niente illuminata: tutto si svolge e viene raccontato attraverso un uso accademico della camera da presa.

Per un interessante approfondimento con analisi dei dialoghi e degli eventi della storia consiglio questo link: http://www.diesse.enter.it/aree/storia-realta.html

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