Regia di Agnés Varda vedi scheda film
Felicemente sposato e padre di due figli, François perde la testa per una impiegata delle poste e inizia ad intrattenere con lei una relazione extraconiugale. Dopo qualche tentennamento, decide di rivelare la tresca alla moglie, che però, apparentemente serena, prenderà da lì a poco una decisione tragica. Film del 1965 firmato dalla regista francese Agnès Varda, pioniera della Novelle Vague, Il verde prato dell’amore, più che incentrarsi sul classico triangolo amoroso, si configura come una profonda riflessione sui sentimenti umani, e sulle gabbie in cui talvolta debbano essere rinchiusi. François, che ama la moglie e l’amante allo stesso modo, sembra sinceramente convinto di potere instaurare con le due un rapporto parallelo e paritetico, senza particolari complicazioni, dato che gioia si somma a gioia e l’amore non fa altro, moltiplicandosi, che aumentare il quoziente della felicità. Il suicidio della moglie gli mostrerà tragicamente il rovescio della medaglia e il dolore che, in questi casi, comporta una scelta non univoca. Ambientato, tra l’altro, in una splendida campagna francese, che pare collocarsi fuori dal tempo, Il verde prato dell’amore rivela il suo significato nel finale che vede il protagonista e l’amante continuare la vita come se nulla fosse, in compagnia dei figli di lui da crescere: una serenità ritrovata ma apparentemente smentita dalla cupa musica di sottofondo e dall’arrivo dell’autunno che pare spazzare via per sempre i felici ricordi dell’estate trascorsa.
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