Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Memorabile poliziesco, letteralmente da manuale, diretto dal mago del genere Jean Pierre Melville. Tensione sempre a mille nonostante di azione vera ve ne sia ben poca e uno straordinario Lino Ventura. Capolavoro.
Pronti via e assistiamo già all'evasione dal carcere di tre detenuti, nonché la morte di uno di essi. Jean Pierre Melville si presenta così, senza preamboli, quasi a voler tener fede al suo nome d'arte, omaggio al Melville più celebre, Herman, papà di “Moby Dick”. “Le deuxième souffle”, che pur essendo traducibilissimo con “Il secondo respiro” ai cinema italiani diventò invece “Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide”, è un poliziesco realizzato con maestrìa assoluta da un vero mago del genere. La tensione è sempre a mille nonostante l'amplissimo minutaggio e il fatto che di azione pura non è che ve ne sia poi granché. Equazione questa che dovrebbe essere presa ad esempio da tutti quegli autori contemporanei che volendosi cimentare col poliziesco finiscono invece quasi sempre per produrre una somma assordante di sparatorie ed esplosioni. Indimenticabili alcune scene, cito quella del colpo al furgone portavalori o quella del silenzioso addio fra Gu e la sua donna. Ma assolutamente da manuale è quella della vigilia dell'incontro dei quattro, con relativi preparativi fatti all'insaputa degli altri. Grandissimo, infine, il protagonista Lino Ventura. Da non perdere.
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