Regia di Garry Marshall vedi scheda film
Commedia anonima seppur confezionata con buona professionalità e salvata dalle ottime performances di Matt Dillon e Richard Crenna.
Commedia buonina buonina che pur se confezionata con garbo ed eleganza dal sempre professionale Garry Marshall (quello di “”Pretty Woman”, per intenderci) non può certo considerarsi pienamente riuscita. Anzi, pur non essendo io un gran estimatore di Matt Dillon, in “The Flamingo Kid” è proprio la sua ottima performance (insieme a quella assolutamente istrionica di Richard Crenna) a salvare un film altrimenti davvero piatto. Pochi i guizzi infatti offerti dalla sceneggiatura, sempre attenta a restare ben entro i confini di un cinema politicamente e moralmente corretto, e che per questo non graffia mai. Il perché poi il film sia stato ambientato nei primi anni '60 resta per me un mistero insondabile, in quanto se l'obiettivo era quello di offrire un background di vacuità al superiore senso di giustizia del personaggio e della sua tipica famiglia americana working-class, gli anni '80 (il film è del 1984) erano lo sfondo perfetto. Minuscola particina (nella scena all'ippodromo) per un giovanissimo John Turturro.
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