Espandi menu
cerca
Una lunga domenica di passioni

Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Paul Hackett

Paul Hackett

Iscritto dal 2 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 73
  • Post -
  • Recensioni 1603
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Una lunga domenica di passioni

di Paul Hackett
10 stelle

Capolavoro: un termine impegnativo che ho sempre utilizzato con grande parsimonia ma che, per una volta, voglio usare a cuor leggero per questo splendido ibrido tra melodramma, commedia, film di guerra e opera surreale, con un pizzico di thriller e "vendetta movie" (nella tragica figura della prostituta innamorata interpretata dalla bellissima Marion Cotillard). Il film di Jean-Pierre Jeunet, tratto da un romanzo poco noto in Italia (credo sia fuori catalogo già da un po' di tempo) del francese Jean-Baptiste Rossi (ma firmato con lo pseudonimo-anagramma di Sebastien Japrisot) ci riporta ai giorni terribili delle infernali trincee della Grande Guerra e mette in scena gli ostinati tentativi di una fanciulla innamorata (interpretata da Audrey Tautou) di cercare di ricostruire il destino del suo amato disperso al fronte. Lo stile della pellicola, inevitabilmente, ricorda il capolavoro di Jeunet "Il favoloso mondo di Amelie" (il narratore, la bizzarria di vite lontane e parallele che pure s'intrecciano, la toccante magia delle piccole cose che lasciano intuire lo stupore di un disegno più complesso e profondo): con magistrale abilità Jeunet riesce a fondere il fascino di una impressionante ricostruzione storica (la Prima Guerra Mondiale non è mai stata così vivida ed intensa sul grande schermo) con i virtuosismi tipici del suo stile registico e con un'avvincente sceneggiatura che incastra in maniera sublime indizi su indizi fino al commovente finale. Non un solo dettaglio è fuori posto: alla direzione funambolica di Jeunet e alla granitica sceneggiatura (del regista stesso con Guillaume Laurant) bisogna aggiungere la magnifica fotografia di Bruno Delbonnel (già al lavoro con Jeunet per "Amelie"), la notevole (e vivaddio mai invadente) colonna sonora di Angelo Badalamenti ed un eccellente cast che, se da un lato paga una Audrey Tautou che se la cava discretamente ma che riproduce in maniera abbastanza pedissequa (in effetti al limite dell'autoplagio) il personaggio di Amelie Poulain che le ha dato la grande fama internazionale, dall'altro può contare su uno stuolo di eccellenti attori, tra i quali la già citata (e meravigliosa) Marion Cotillard, il bravo Dominique Pinon (attore feticcio di Jeunet), una inedita Jodie Foster (in un ruolo minore ad interpretare una popolana francese! Scelta bizzarra ma tutto sommato riuscita) e tanti convincenti caratteristi. Un capolavoro: il termine è impegnativo ma per una volta utilizziamolo... cinque stelle.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati