Regia di Lamberto Bava vedi scheda film
Dopo un 1984 votato assolutamente al cinema di genere, nel senso più assoluto del termine, con “Blastfighter” e “Shark rosso nell’oceano”, il 1985 è per Lamberto Bava l’anno del successo mondiale grazie a “Dèmoni”. Da un soggetto di Sacchetti ed una sceneggiatura scritta dallo stesso Sacchetti coadiuvato dal trio Bava-Argento-Ferrini, “Dèmoni” si presenta sicuramente come un “unicuum” nel panorama della cinematografia horror italiana (e non solo).
Pezzo unico di orripilante bellezza reso degno pilastro di un autore che, grazie anche ad una lauta disponibilità in fase di produzione, riesce a racchiudere in 90 minuti tutto ciò che poteva essere funzionale nel rappresentare una claustrofobia orrifica nel 1985.
Questi elementi possono essere scovati sin dall’inizio – infatti il film parte subito carico con uno pseudo inseguimento nella metropolitana di Berlino – e riescono a dare credibilità ad una trama esile che tuttavia grazie all’abuso di dettagli di regia e di effettistica, cura nella colonna sonora (metal in stereofonia durante le aggressioni dei demoni…come dimenticarsi di Dynamite e Fast As A Shark??), esagerazione fumettistiche, scaglie di genio, riesce ad elevarsi e guadagnare credibilità.
Qualcuno ha parlato di “Dèmoni” come parabola sull’AIDS, vista la presenza tra gli infettati di drogati, prostitute, traditori e via dicendo…che dire, affermazione azzardata ma affascinante.
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