Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Jean-Luc Godard prende il cinema (allora) contemporaneo e lo stravolge tutto. Ma quella che ad un occhio ingenuo potrebbe sembrare un'operazione dettata dalla casualità è invece una sapiente riscoperta del mezzo cinematografico da parte di un profondo conoscitore della storia del cinema (non a caso scriveva per i Cahiers du cinéma).
L'autore mette in dubbio il découpage classico, riscoprendo in particolare la lezione dell'avanguardia sovietica. La trama perde importanza fino quasi ad annullarsi e Godard concentra lo sguardo sulle piccole, insignificanti sottigliezze della vita. Il confine tra ciò che è sceneggiato e ciò che è improvvisato si fa impalpabile e il risultato è una cornice sul reale, dove il regista vi riversa tutto ciò che sa o che lo assilla riguardo la vita.
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