Espandi menu
cerca
I ragazzi del massacro

Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Peppe Comune

Peppe Comune

Iscritto dal 25 settembre 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 176
  • Post 42
  • Recensioni 1443
  • Playlist 56
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su I ragazzi del massacro

di Peppe Comune
7 stelle

Dei ragazzi che frequentano la scuola serale prima stuprano e poi uccidono brutalmente la loro insegnante. Indaga sull'accaduto il commissario Duca Lamberti (Pier Paolo Capponi) che non ci impiega molto a capire che dietro questi ragazzi "a rischio" del sottoploretariato milanese si nasconde un mandante che è il vero responsabile dell'accaduto. Il commissario cerca di scoprire chi è ma si trova ad affrontare un muro di omertà difficile da scardinare.

Dal romanzo omonimo di Giorgio Scerbanenco, Fernando Di Leo trae spunto per un film in cui la valenza sociologica data alla descrizione di particolari tipi d'autore è più evidente della rappresentazione dei fatti criminali che lo sorreggono. Portare alla luce aspetti sociali sommersi, come la delinquenza minorile, lo stupro del branco, la droga, l'omossessualità che degenera nella perversione omicida, era una cosa affatto scontata per l'epoca e va ascritto a merito di Di Leo di aver fatto sempre del cinema in cui l'indagine d'impronta sociologica e l'elemento spettacolare che si richiede al genere poliziesco trovano un ottimo equilibrio. In questo film (a ragione visto come l'apripista dei suoi capolavori della "trilogia del melieu"), l'interesse precipuo di Di Leo  sembra essere quello di portare alla luce il mondo della criminalità minorile e lo fa senza eccedere in ridondanze superflue (niente inseguimenti e sparatorie dunque), ma con uno stile asciutto, essenziale, condito con tocchi di lucida maestria. Almeno due le sequenze da ricordare: quella dello stupro, girata con la camera a spalla, che riesce nell'intento di generare un senso di disturbo in chi la guarda e quella che riprende il susseguirsi dei ragazzi davanti al commissario per l'interrogatorio, tutte facce "pasoliniane", tutti scarti di una società che non li vuole, che li ha emarginati senza appello. Poi c'è la prova d'attore dell'ottimo Pier Paolo Capponi che conferisce al commissario Lamberti i tratti tipici di chi intende confrontarsi  con il difficile mondo del sottoploretariato di città cercando, prim' ancora di fare il poliziotto, di capirne la genesi maligna, le cause principali che stanno a monte degli effetti che si palesano. "I ragazzi del massacro" è un buon film dunque, di un autore che ha dimostrato nel corso della sua carriera di avere un talento eccezionale e delle intuizioni davvero geniali e se la discontinuità è stata un suo limite (ha fatto diversi film veramente brutti) ciò non gli ha impedito di fare film che reggono dignitosamente il confronto con i noir di altri paesi.

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati