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Saw. L'enigmista

Regia di James Wan vedi scheda film

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La recensione su Saw. L'enigmista

di munnyedwards
5 stelle

A volte, come un assassino di professione torno sul luogo del delitto, o per spiegare meglio rispolvero vecchie visioni che non mi avevano convinto, recupero film visti anni addietro nella speranza di trovare nuove vibrazioni, segnali o sfumature che al tempo mi erano sfuggiti non consentendomi una valutazione “corretta” della pellicola.

E’ un esercizio che faccio spesso e che in alcune occasioni mi riserva delle vere sorprese, non che ci siano mai state complete rivalutazioni, non mi è mai capitato di stravolgere un opinione, però è successo di inquadrare meglio un film, di cogliere particolari che mi erano sfuggiti, di registrare meglio giudizi nati magari da una visione fatta nel momento sbagliato, tutti i cinefili sanno bene di cosa parlo, a volte si vede il film sbagliato nel momento sbagliato…e questo porta a dei giudizi sbagliati, elementare Watson!

Tutto questo preambolo per dire che quando per la prima volta vidi Saw non ne rimasi per niente soddisfatto, non capivo l’entusiasmo intorno a questa opera d’esordio di James Wan, il successo al botteghino e la nascita infinita di sequel, Jigsaw nuova icona horror degli anni duemila, come prima di lui lo erano stati mostri sacri come Freddy Krueger e Michael Myers.

 

Così, me lo sono rivisto…e continuo a non capire.

Magari è un problema mio ma non riesco davvero ad individuare quali siano i punti di forza di un film del genere, certo lo spunto di partenza non è male, l’idea portante offriva appigli importanti allo sceneggiatore, una base solida da cui partire per scrivere un plot che contaminando varie influenze di genere potesse raggiungere un risultato accettabile.

E invece è proprio qui che il film non convince, il soggetto firmato dallo stesso Wan e da Leigh Whannell (anche attore nel ruolo da Adam, uno dei due protagonisti) risulta piuttosto elementare nella sostanza e abbastanza confuso nello svolgimento, un lavoro che non consente al film di elevarsi sopra una certa media e che si gioca tutte le sue carte su alcuni colpi di scena e su un twist finale che a conti fatti risulta l’unica cosa veramente valida della pellicola, troppo poco direi.

Due uomini incatenati in un bagno putrescente e completamente isolato dal mondo, si risvegliano così, si guardano e non si conoscono, non sanno perche si trovano lì ma hanno gli occhi per vedere che in mezzo alla stanza c’è un altro uomo, un cadavere con la testa spappolata, una revolver in una mano e un piccolo registratore nell’altra, scopriranno di essere finiti in uno dei giochi di Jigsaw, misterioso e inafferrabile serial killer che rapisce la gente costringendola poi a partecipare a sadiche sfide per la vita, la possibilità di salvezza esiste ma per coglierla c’è sempre un prezzo da pagare.

 

Come dicevo lo spunto è interessante ma il film sia da un punto di vista narrativo che registico sembra non essere in grado di sfruttarlo, la costruzione della storia si avvale di un uso eccessivo dei flashback cercando di riannodare i fili di una matassa che a dirla tutta si rivela abbastanza semplice, i dialoghi fra i due prigionieri lasciano spesso a desiderare cosi come la prova dei due attori (oltre a Whannel c’è Cary Elwes), al di fuori di questo contesto abbiamo la mini-storia dei due investigatori che danno la caccia al killer, ma anche qui le cose non vanno meglio e dispiace davvero vedere Danny Glover interpretare uno dei poliziotti piu stupidi della storia del cinema.

Colpi di scena un po telefonati, regia confusa e a volte inutilmente “forzata”, accelerazioni e vorticosi giri di macchina che non aggiungono nulla al film ma che sembrano piuttosto un inutile esercizio di stile, peraltro abbastanza modesto nella resa finale.

Wan era all’esordio e si vede ma al di là della messa in scena il film mostra tutti i suoi limiti da un punto di vista narrativo, limiti nello sviluppo della storia, nella caratterizzazione dei personaggi, nella moltitudine di incongruenze logiche che sbucano fuori come topi da una casa abbandonata, limiti importanti che evidentemente non gli hanno impedito di sbancare i botteghini, ma questo non è certo una anomalia di cui tener conto.

In definitiva il “fenomeno” Saw resta per me inspiegabile, un modesto film di genere che al suo attivo puo vantare un paio di sequenze ben assestate e un finale col botto, per il resto niente da segnalare, se non la nutrita sfilza di seguiti che a questo punto potrebbero essere anche migliori dell’opera originaria…ma forse anche no.

Voto: 6

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