Espandi menu
cerca
La tela dell'assassino

Regia di Philip Kaufman vedi scheda film

Recensioni

L'autore

degoffro

degoffro

Iscritto dal 10 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 99
  • Post 165
  • Recensioni 929
  • Playlist 23
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La tela dell'assassino

di degoffro
4 stelle

Il titolo originale del film (su quello italiano, osceno, è d'obbligo il silenzio) è "Twisted" ovvero deviato, perverso, confuso, contorto, esattamente come il personaggio della protagonista Jessica Shepard, il "primo ispettore donna della polizia di San Francisco". Jessica ha appena ottenuto la promozione sul campo. E' una donna energica, coraggiosa, affascinante, determinata, ambiziosa e tenace ma con non pochi luoghi oscuri che la rendono altresì assai vulnerabile e fragile, quasi indifesa. Spesso alcolizzata, soffre di insonnia, è vittima di inspiegabili svenimenti, ha ripetuti vuoti di memoria, rimorchia nei bar giovani uomini con cui fare sesso. E' in analisi da uno psichiatra, anche per un passato familiare burrascoso: il padre, a sua volta agente nella polizia di San Francisco, in preda ad un improvviso raptus di follia ha ucciso la moglie e poi si è suicidato (o così almeno Jessica ha sempre creduto). Ora la donna teme di essere a sua volta un'assassina, perché tutti gli uomini con cui è andata a letto vengono trovati misteriosamente uccisi. Raramente è capitato di vedere, soprattutto nel recente cinema americano di puro intrattenimento, un'eroina così ambigua, disturbata, travagliata, enigmatica. Il misterioso e problematico carattere della protagonista femminile di questo strano film di Philip Kaufman (autore non particolarmente prolifico, ma quasi sempre dignitoso) rappresenta sicuramente uno spunto curioso ed intrigante, quasi originale, molto alla Jane Campion di "In the cut" per esempio (anche se poi nel corso della vicenda certi elementi come i vuoti di memoria e gli svenimenti di cui soffre Jessica trovano una spiegazione davvero infelice nella sua esibita banalità). Kaufman ha anche il merito di contestualizzare in modo piuttosto efficace la vicenda, tra le nebbie, il porto ed i saliscendi di San Francisco, il Golden Gate sullo sfondo, i leoni marini ed i cormorani ad osservare ed accompagnare imperturbabili i protagonisti nelle loro indagini. Peccato che il resto del film, scritto dall'inedita e ancora acerba Sarah Thorp è davvero fin troppo convenzionale, telefonato e stereotipato, quando non raffazzonato, quasi goffo (le motivazioni dell'omicida sono quanto meno improbabili, all'insegna del ridicolo involontario, da latte alle ginocchia per il povero spettatore). E se l'assassino non è così prevedibile, infantile è il modo in cui viene intrappolato (Jessica fa sentire ai suo colleghi la confessione tramite telefonino). E' giusto che un thriller giochi sui colpi di scena, dissemini la trama di dubbi, sospetti, false piste, inganni, ambiguità ma qualunque sorpresa, se si vuole mantenere un minimo di credibilità, deve trovare adeguata coerenza nel contesto dell'intreccio, non può essere piazzata a casaccio, giusto solo per spiazzare o disattendere le eventuali aspettative dello spettatore. L'esperto Kaufman, che inserisce anche inutili elementi alla "silenzio degli innocenti" (nel confronto tra Jessica e il criminale da lei arrestato che le ricorda come in fondo siano due facce della stessa medaglia) cerca timidamente ed invano di creare momenti di suspense (dovrebbero creare tensione la sequenza in cui la protagonista perde le chiavi della macchina in un garage pubblico, di notte, e mentre tenta di recuperarle viene spaventata da un topo e dalla successiva comparsa del suo psichiatra o alcuni banali giochi di specchi che annunciano, per esempio, l'arrivo inatteso di Jimmy nella casa della sua ex Jessica?) ma la trama, confusa e pasticciata, spesso pretestuosa e posticcia, comunque stanca ed inerte, certo non lo aiuta così che in più occasioni affiora la noia e la netta sensazione di risaputo e deja vu. "La donna che visse due volte", a più riprese citato con non troppa avvedutezza dal regista come titolo di riferimento, resta così un modello irraggiungibile e, a conti fatti per Kaufman, davvero impietoso. L'ennesima conferma, purtroppo, di quanto sia difficile per cineasti, un tempo affermati, lavorare oggi a Hollywood in prodotti che siano degni di questo nome. "Twisted" sembra più che altro un episodio, e non particolarmente brillante, della vecchia serie tv "Le strade di San Francisco". Ashley Judd con i suoi thriller sta creando ormai un genere a parte a forte rischio saturazione, (anche se è indubbio che pure in questo film è sempre piuttosto funzionale), più di routine invece i suoi svogliati ed anonimi partner maschili (Garcia, Jackson e Strathairn). E la polizia di San Francisco dovrebbe citare il film per danni, visto come ne esce malconcia (un ispettore assassino seriale, un altro invidioso e subdolo, la protagonista alcolizzata e psicologicamente deviata, un agente - Jimmy, l'ex fidanzato di Jessica - paranoico, geloso ed ossessivo). Da ricordare un'ironica e simpatica battuta del personaggio di Jackson, dopo che Jessica afferma convinta di essere in grado di badare a se stessa: "Ah sì per questo gli uomini ti muoiono dietro!" Ottime le musiche, con adeguate tonalità jazz, di Mark Isham. Fotografia di Peter Deming ("Mulholland Drive", "Strade Perdute" e "From Hell"), montaggio di Peter Boyle (nomination all'Oscar per "The Hours"), scenografia di Dennis Washington ("Indagini sporche", "L'ultimo sogno", "La figlia del generale", "Thirteen Days"). Prodotto, tra gli altri, da Arnold Kopelson, responsabile di successi come "Platoon", "Il fuggitivo", "Un giorno di ordinaria follia", "Seven", "L'avvocato del diavolo". Flop in Usa (25 milioni di dollari di incasso per un budget di 50 milioni), quasi tre milioni di Euro in Italia (48° nella classifica generale), dove è stato distribuito nel dicembre 2004 dalla specializzata, nel lancio di opere del genere thriller/horror ma anche e soprattutto nelle ciofeche, Eagle Pictures (al primo week end, grazie ad una ben congegnata campagna pubblicitaria, è balzato subito ai vertici della classifica con 1 milione di Euro di incasso).
Voto: 5

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati