Regia di Richard Kelly vedi scheda film
Alla sua opera prima, Richard Kelly scommette sull'ambiguità del racconto e sulla capacità dello stesso di invogliare il pubblico a scervellarsi per risolverne il complicato intreccio. A posteriori, non si può dire che l'autore abbia sbagliato: a quasi vent'anni dall'uscita, di Donnie Darko se ne parla ancora.
È comunque estremamente riduttivo limitare il successo del film ad un tentativo diffuso di chiarirne l'interpretazione: la regia di Kelly è solida, capace di trovare soluzioni visive interessanti e coraggiosa nella direzione degli attori (spesso sul confine tra il grottesco e la buffoneria); ed è proprio la rappresentazione della provincia americana, il ritratto ben riuscito di una comunità benpensante e marcia, il fiore all'occhiello di Donnie Darko, che è ormai una pellicola cannibalizzata dalla sua stessa fama, da quella maschera da coniglio che la precede, ma non ne costituisce l'aspetto qualitativamente dominante.
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