Regia di Randa Haines vedi scheda film
Un testo teatrale portato sullo schermo, il tema porterebbe ad una storia scontata, ma con qualche abbozzo di stile la regista riesce a saltare l’ostacolo. Io non conosco l’opera teatrale, quindi mi attengo a quello che ho visto al cinema, non amo molto questo genere, anche perché spesso la fattura ricalca un sentimentalismo sul quale non mi riconosco e non amo. Certamente non siamo sull’onda proposta da Arthur Penn in Anna dei Miracoli, qui, malgrado certi provvedimenti presi, si pende sempre verso la sponda classica, ed il rapporto sentimentale viene fuori un po’ scontato; un po’ più di scavo, nella fase del distacco, avrebbe contribuito maggiormente a distinguere l’opera che propone il confronto fra due mondi che interpretano in maniera diversa il mondo ed il climax, per ragioni proprio di handicap. La ricerca del silenzio, e le differenze inconciliabili, sia da parte della protagonista che di Hurt, compresa la scena sott’acqua, poteva essere approfondita meglio, ed invece si propende per un conflitto sentimentale, anche se su base aspra, ma che alla fine ci fa avviare verso un epilogo senza più problemi. La curiosità della scelta dell’attrice, in realtà sordo muta, da parte di Hollywood, con la relativa premiazione, non è di nessuna novità, d’altra parte i ruoli a cui l’Oscar da sempre dà la preferenza sono tutti di questo tipo.
una storia un po' classica, anche se cerca a tratti di rendersi diversa
una regia non molto originale
un ottimo attore, che purtroppo si perso negli anni
un debutto buono, anche se sta da se che non avrebbe avuto un gran futuro
il ruolo diseguale della madre
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