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Se mi lasci ti cancello

Regia di Michel Gondry vedi scheda film

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La recensione su Se mi lasci ti cancello

di jonas
10 stelle

I primi 10’ sono deliziosi, e lo diventano ancora più via via che ci si rende conto che cronologicamente si collocano non all’inizio, ma verso la fine. A posteriori si apprezzano certi dettagli: quando lei dice di chiamarsi Clementina (“vuol dire misericordiosa” “è un nome che non mi si addice, perché sono la classica stronzetta vendicativa”) e lo invita a non scherzare sul suo nome con la filastrocca di Braccobaldo, lui non sa di cosa si stia parlando (“ma sei scemo? Braccobaldo!”); mentre invece la ‘prima’ volta glie l’aveva canticchiata. Appunto: prima di farsi cancellare i ricordi. Ma cancellare i ricordi, o almeno una parte di essi, quelli riguardanti una persona che si vorrebbe non avere mai conosciuto, non risolve nessun problema. Tornare indietro nel tempo (perché di questo, in sostanza, si tratta: concedersi una nuova possibilità) non serve a nulla, se si rimane sé stessi: ripresentandosi le stesse circostanze, ci si comporterà allo stesso modo (e si ripeteranno gli stessi errori); perciò Mary si innamora di nuovo del professor Mierzwiak, perciò Joel e Clementine provano lo stesso interesse reciproco di quando si erano conosciuti la prima volta. La storia del loro ‘prima’ viene mostrata a brandelli (mentre lui, sotto anestesia, cerca di nascondere lei nel profondo della mente), in un crescendo culminante nelle frasi sussurrate che costituiscono il punto di congiunzione fra le linee temporali: “Addio, Joel” “Ti amo” “Ci rivedremo a Montauk”. La tecnica narrativa sincopata e la sceneggiatura perfetta sono i principali motivi della riuscita del film, ma da soli non sarebbero bastati a produrre un capolavoro senza una storia coinvolgente. Carrey è simpaticissimo e ci si immedesima nelle sue incertezze; la Winslet, con la capigliatura blu o rosso fiamma, è assolutamente incantevole. Sfondo una porta spalancata, ma mi associo anch’io al coro di disapprovazione per il titolo italiano, che punta verso la commedia leggera (Se scappi ti sposo); d’altra parte bisogna dire che quello originale può essere apparso troppo intellettualistico.

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